Mafia: medico risponde a Gip,non sapevo fosse Messina Denaro

(ANSA) – PALERMO, 09 FEB – Hanno risposto al gip, durante
l’interrogatorio di garanzia, Alfonso Tumbarello, medico di
Campobello di Mazara che aveva in cura il boss Messina Denaro, e
Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra che ha prestato
l’identità al padrino. I due sono stati arrestati due giorni fa
con le accuse, rispettivamente, di concorso esterno in
associazione mafiosa e falso e favoreggiamento e procurata
inosservanza della pena aggravati dall’ aver favorito Cosa
nostra.
    Tumbarello, che in due anni ha seguito il capomafia nel percorso
di cure del cancro di cui soffriva, prescrivendogli 137 tra
ricette e analisi intestate al suo assistito Andrea Bonafede, ha
sostenuto di non aver mai sospettato che il vero paziente fosse
un altro e cioè Messina Denaro. Il medico ha raccontato di aver
appreso che a Bonafede era stato diagnosticato il tumore e di
essersi limitato, senza visitarlo, a prescrivergli terapie e
accertamenti che poi gli avrebbe fatto avere tramite il cugino.
    Ha anche affermato che il suo assistito aveva espresso il
desiderio che non si sapesse della malattia, circostanza che ai
suoi occhi spiegava certi suoi comportamenti, tra i quali il
fatto che non andasse personalmente allo studio. Tumbarello ha
però ammesso di aver fatto da tramite tra l’ex sindaco di
Castelvetrano Vaccarino e il fratello di Messina Denaro,
Salvatore.
    Andrea Bonafede, invece, ha sostenuto di aver solo assecondato
le richieste del cugino che diceva di essere gravemente ammalato
e di aver fatto la spola tra lui e il medico per avere e
consegnare i documenti sanitari necessari per le terapie.
    (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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