Le risorse affidate, sotto forma di
gestione diretta, agli enti locali dall’ultima legge di bilancio
ammontano a quasi 1,4 miliardi. Una cifra già di per sé
inferiore rispetto a quella delle precedenti manovre (circa 1,6
miliardi nel 2023 e 2 miliardi nel 2022), ma che scende
ulteriormente a circa 1,1 miliardi se si sottraggono i 299
milioni di tagli applicati dalla stessa norma ai trasferimenti
destinati a Comuni, città metropolitane e province. È quanto
emerge da un’analisi condotta da Centro Studi Enti Locali.
“Come evidenziato dall’Anci, dopo sette anni di stop, lo
spettro della spending review si è ufficialmente riaffacciato
sul mondo dei Comuni. Un’inversione di rotta che si somma alla
sfida rappresentata dall’effetto inflazionistico atteso sui
contratti di servizio che scadranno in corso d’anno e che
difficilmente potranno essere rinnovati alle condizioni fissate
ante-crisi energetica”, evidenzia l’analisi.
Dall’analisi emerge degli ambiti cui sono destinate la
risorse, emerge che quasi tre quarti dell’intera somma è
assorbita da immigrazione e infrastrutture. Ci sono poi ancora
risorse per l’effetto della crisi pandemica, per gli enti in
criticità finanziaria, sport, istruzione. Fanalino di coda la
sicurezza, con uno stanziamento di appena 250mila euro, a fronte
dei 20 milioni del 2023 per misure riconducibili a questo
ambito.
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Fonte Ansa.it