(ANSA) – ROMA, 22 NOV – La manovra di bilancio, “nonostante
alcuni interventi positivi, non fa segnare un passo avanti
significativo verso la modernizzazione del Paese. Infatti, la
sua impostazione risponde certamente all’esigenza di
accompagnarlo lungo il sentiero di uscita dalla crisi, ma non
sembra in grado di sostenere quelle istanze trasformative,
dell’economia e della società italiane, che sono alla base anche
di Next Generation Eu”. E’ il giudizio di Confindustria,
espresso in audizione sulla legge di Bilancio, alle commissioni
Bilancio di Senato e Camera e ribadito anche dal presidente
Carlo Bonomi che ha chiesto di aumentare le risorse a
disposizione per il taglio delle tasse.
“Riteniamo che gli otto miliardi siano pochi, riteniamo che
ne debbano essere messi almeno 13 su un taglio forte
contributivo del cuneo fiscale”, ha detto il leader degli
industriali. Secondo Bonomi, “è vero che l’export sta andando
molto bene, quest’anno faremo forse 550 miliardi e quindi il
record, ma dobbiamo stimolare anche la domanda interna, che è
ferma da decenni. In secondo, visto che stanno aumentando le
materie prime, stanno aumentando i costi energetici, l’unico
fattore di competitività su cui possiamo lavorare – ha concluso
– è abbassare il costo del lavoro”.
Non sono dello stesso avviso i sindacati, ascoltati anche
loro in Parlamento sulla manovra. Cgil, Cisl e Uil chiedono di
concentrare il taglio delle tasse solo su lavoratori e
pensionati, perché le imprese, come denuncia il sindacato
guidato da Maurizio Landini, hanno già avuto nella legge di
bilancio ben 10 miliardi. (ANSA).
Fonte Ansa.it