Marocco: il papà di Ryan, ‘gli ho parlato, respira a fatica’

(ANSA) – RABAT, 05 FEB – L’ostacolo roccioso è quasi
completamente superato, dicono gli ingegneri che lavorano per
liberare il piccolo Ryan e c’è un filo di speranza che arriva
dalla telecamera in fondo al pozzo: Ryan si muove, mentre il
papà conferma: “Gli ho parlato via radio, ho sentito il suo
respiro, respira a fatica, ma è vivo”.
    Le preghiere a voce alta dei marocchini scandiscono il ritmo
dei lavori, giorno e notte. La folla si accalca attorno al pozzo
e sono stati inviati uomini della gendarmeria reale per
allontanare i curiosi. Gli abitanti del posto si sono fatti
carico di ospitare i numerosi volontari che sono arrivati a
Tamrout nella speranza di poter essere utili.
    Le preghiere per Ryan risuonano ogni giorno nelle 60 mila
moschee del Marocco.
    Poi c’è anche chi specula sulla tragedia. Una pagina
Facebook è stata creata a nome del padre di Ryan che in realtà
non ha nemmeno un telefono cellulare. E c’è chi approfittando
dell’onda di emozione suscitata dal caso ha creato magliette che
si vendono a 16,68€, spedizione inclusa. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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