(ANSA) – RABAT, 04 FEB – È entrata nella fase più delicata
l’operazione di recupero del piccolo Ryan. Piccoli smottamenti
del terreno mettono in pericolo di vita i soccorritori e
rischiano di compromettere il recupero del bambino.
Il Marocco ha il fiato sospeso e resta collegato alle
numerose dirette video dal luogo dell’incidente. Ci sono volute
più di 70 ore di lavori di scavo per sei bulldozer e un
centinaio di uomini, tra operai, forze dell’ordine, geologi,
protezione civile, speleologi e volontari per arrivare a pochi
metri dal piccolo Rayan, precipitato in un pozzo martedì
pomeriggio, mentre stava giocando poco lontano da casa. Un’intera montagna è stata sbancata per creare una voragine
profonda 30 metri e raggiungere in parallelo il fondo del pozzo,
dove Rayan si trova ormai da quattro lunghissimi giorni. Ora si
costruisce il tunnel, nel quale sono stati inseriti enormi tubi,
di quelli usati di solito per l’acqua, così si dovrebbe
consolidare il passaggio. Intanto, a migliaia continuano a
confluire nel villaggio di Tamrout, sui monti del Rif, da ogni
parte del Marocco. È venerdì, giorno di precetto per l’Islam,
la folla tenuta a distanza dalla polizia improvvisa preghiere
per salvare il piccolo Rayan. (ANSA).
Fonte Ansa.it