“Sulle nostre piattaforme non usiamo tecnologia di Intelligenza artificiale per creare i contenuti, non siamo a quello stadio di complessità ma è giusto avere un dibattito pubblico sul tema”: lo ha detto Angelo Mazzetti, responsabile Public Policy di Meta, in audizione presso il Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione sull’IA, presieduto dalla vicepresidente della Camera Anna Ascani, in merito alla possibilità di categorizzare con una etichetta i contenuti generati dall’Intelligenza artifciale a tutela della creatività.
“Non so se il ‘labelling’ rappresenta la risposta migliore – ha aggiunto – siamo all’inizio di un dibattito e così come è stato per la disinformazione, gli sforzi anche tecnologici si possono modificare col tempo. Ora abbiamo 90 fact checker in 10 di lingue diverse, bisogna fare in modo che gli utenti abbiano più contesto possibile per produrre la propria idea”.
Abbiamo “un’area di ricerca attiva – ha sottolineato nella stessa audizione, Naila Murray, responsabile del Fair (Fundamental AI Research) di Meta – stiamo cercando di valutare se i contenuti siano stati generati dall’IA, ci diamo l’obiettivo di valutare la provenienza dei dati e capire come portare avanti il tema dello sviluppo, della trasparenza e del controllo dei contenuti”.
Fonte Ansa.it