(ANSA) – MILANO, 03 AGO – Hacker cinesi avrebbero preso di
mira negli ultmi quattro anni, dal 2017 al 2021, diverse società
di telecomunicazioni a livello globale. Tre i gruppi
identificati, Soft Cell, Naikon e Group-3390, tutti attivi nel
condurre campagne a partire del sud-est asiatico, che in alcuni
casi hanno sfruttato le vulnerabilità di sicurezza nei server
Exchange di Microsoft, utilizzati dalle compagnie vittime degli
attacchi. Lo spiega un rapporto dell’agenzia di sicurezza
Cybereason, di cui rende conto un articolo di Bloomberg.
La testata ha sentito Lior Div, amministratore delegato di
Cybereason, che ha affermato che gli hacker hanno ottenuto “l
santo graal dello spionaggio”, con il controllo totale delle
reti di telecomunicazioni in cui sono penetrati. Stando ai
ricercatori, è probabile che l’intento degli hacker fosse
ottenere informazioni su società, politici, funzionari
governativi, forze dell’ordine, attivisti e fazioni dissidenti,
di interesse per il governo cinese. Tuttavia, in più di
un’occasione hanno interferito con il corretto funzionamento
delle reti, causando l’interruzione del servizio. Gli analisti
non hanno nominato le aziende colpite né i Paesi di riferimento,
limitandosi a dire che le prime avvisaglie sono arrivate
dall’Indonesia, Filippine e Vietnam. Gli hacker affiliati al
gruppo conosciuto come Soft Cell stavano sfruttando alcune
vulnerabilità almeno tre mesi prima che Microsoft le comunicasse
pubblicamente, a marzo 2021. La scoperta segue le recenti accuse
di Stati Uniti e Regno Unito che, il 19 luglio scorso, hanno
parlato di cyber criminali affiliati al governo cinese
protagonisti di una serie di attacchi informatici ai danni dei
server Microsoft Exchange. “Il governo di Pechino deve porre
fine a questo sistematico sabotaggio informatico, altrimenti
dovrà aspettarsi delle conseguenze” aveva sottolineato il
ministro degli Esteri britannico Dominic Raab, in una nota.
(ANSA).
Fonte Ansa.it