(ANSA) – ROMA, 26 NOV – Il Cremlino ha preso una decisione su
una “soluzione” radicale al problema di trascinare la
Bielorussia nella guerra in Ucraina: eliminare il presidente
Alexander Lukashenko, o comunque costringerlo a collaborare con
un fallito attentato: lo scrive il centro studi statunitense
Robert Lansing Institute, che cita fonti nella leadership
militare russa.
“Su istruzioni del presidente russo Vladimir Putin al suo
ritorno dall’ultimo vertice CSTO (l’Organizzazione del trattato
di sicurezza collettiva, ndr), l’intelligence militare russa
potrebbe tentare nei prossimi giorni di perseguire uno scenario
che preveda un attentato al presidente bielorusso Alexander
Lukashenko, o una sua imitazione con l’obiettivo di intimidirlo
e spingerlo a ordinare finalmente alle sue truppe di impegnarsi
direttamente nella guerra contro l’Ucraina, al fianco delle
truppe russe”, afferma l’istituto in un articolo pubblicato sul
suo sito web.
L’intelligence militare russa (GRU) sta esaminando lo
scenario che prevede l’uccisione di Lukashenko, a seguito della
quale le sue funzioni sarebbero affidate al Segretario Generale
del CSTO, Sanislav Zas, uomo fedele alla Russia e sotto il
controllo del GRU.
Secondo il complotto, Zas dichiarerebbe poi l’adesione della
Bielorussia alla Russia come entità autonoma, presumibilmente
per prevenire la minaccia militare dell’Ucraina e della Polonia.
Verrebbe quindi “riproposta una narrazione propagandistica
secondo cui l’attentato a Lukashenko è stato architettato da
Washington”, sottolinea l’istituto.
In entrambi gli scenari – sia che si tratti di un attentato,
sia di un fallito attentato a Lukashenko – verrebbero presentate “prove” inventate del “coinvolgimento dell’Ucraina e della
Polonia sotto la guida dell’intelligence della Nato”, che
offrirebbero un pretesto formale per la partecipazione delle
truppe bielorusse alle operazioni di combattimento sul
territorio ucraino. (ANSA).
Fonte Ansa.it