(ANSA) – ROMA, 23 AGO – “E’ giusto che lo Stato tuteli il
sistema produttivo e anche quello del credito. Entrambi sono
sistemi indispensabili per la vita della nazione. Però quando lo
Stato interviene a salvare o ad aiutare imprese con i soldi
degli italiani, è il caso almeno di stabilire quali debbano
essere le regole d’ingaggio”. Lo afferma la leader di FdI,
Giorgia Meloni, spiegando che nei casi in cui le aziende
usufruiscano degli aiuti da parte dello Stato debba essere
fissato un tetto agli stipendi dei manager e debbano essere
anche resi trasparenti i finanziamenti.
“Fin quando usufruisce dei fondi pubblici – aggiunge – lo
stipendio dei manager e dei dirigenti di quella impresa deve
essere allineato almeno al tetto esistente per i dirigenti
pubblici. Ed è evidente, inoltre, che nell’anno successivo non
ci potranno essere dividendi da spartire. La banca deve essere
salvata con soldi pubblici? Stesso discorso, con l’aggiunta
della clausola della trasparenza: i cittadini hanno il diritto
di conoscere quali siano le imprese che hanno beneficiato di
prestiti molto generosi che poi non sono stati restituiti.
Perché li sta coprendo con le sue tasse”.
Secondo Meloni, “a volte è giusto, è necessario che lo Stato
intervenga per aiutare banche e grandi imprese, ma a nessuno –
con Fratelli d’Italia al Governo – sarà più permesso di
continuare ad approfittarsene”. La leader di FdI sottolinea poi
come “in questo nefasto decennio di governi concepiti in
laboratorio dal Pd” tante “volte abbiamo visto lo Stato mettere
le mani nelle tasche dei cittadini per salvare le banche – per
esempio – dalla loro gestione allegra finalizzata a riempire di
prestiti mai restituiti gli amici degli amici”. (ANSA).
Fonte Ansa.it