(ANSA) – ROMA, 24 MAG – L’Antitrust accende un faro sulla “Shrinkflation”, quella particolare tecnica di marketing
attraverso cui le aziende riducono la quantità di prodotto nelle
confezioni, mantenendo i prezzi sostanzialmente invariati.
L’Autorità ha detto il direttore generale per la tutela del
consumatore, Giovanni Calabrò in audizione alla Commissione
d’inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti, “sta
monitorando il fenomeno al fine di verificare se possa avere
rilevanza ai fini dell’applicazione del Codice del Consumo, con
particolare riferimento alla disciplina in materia di pratiche
commerciali scorrette”.
Calabrò ha quindi assicurato che “l’Autorità è ben al
corrente del fenomeno” ed oltre alla crescente attenzione
dedicata dalla stampa – che ha lanciato più volte l’allarme sul “restringimento” delle confezioni di prodotti soprattutto
alimentari e per l’igiene della casa – precisa di aver ricevuto
la segnalazione di un’associazione di consumatori su tale
condotta. Il responsabile dell’Antitrust sottolinea che “ciò che
rileva non è la riduzione in sé della quantità di prodotto
contenuta nella confezione – decisione aziendale prima facie
legittima – quanto la trasparenza di tale modifica nei confronti
del consumatore. In questo senso – conclude – condotte quali la
diminuzione della quantità di prodotto a parità di dimensioni
della confezione, in assenza di un’adeguata avvertenza
sull’etichetta frontale, potrebbero essere ritenuti meritevoli
di approfondimento”. (ANSA).
Fonte Ansa.it