Corre in Italia il mercato della smart home raggiungendo nel 2021 il valore di 650 milioni di euro, in crescita del 29% rispetto al 2020, oltre i livelli pre-pandemia. La crescita poteva essere superiore (+45%) senza la carenza di semiconduttori e materie prime, che ha pesato per 75 milioni di euro di mancate vendite. Emerge dalla ricerca sulla Smart Home dell’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.
Il mercato è guidato da elettrodomestici connessi (135 milioni di euro), smart speaker (130 milioni), soluzioni per la sicurezza (125 milioni), caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (110 milioni), seguiti da casse audio, lampadine, smart plug e dispositivi per gestire tende e tapparelle da remoto.
L’Italia, secondo la ricerca, resta comunque lontano dai primi in classifica a livello europeo, che sono il Regno Unito, con un mercato a 4 miliardi di euro (+43%), la Germania a 3,9 miliardi (+37%), e la Francia a 1,3 miliardi (+16%).
Il concetto di Smart Home è sempre più conosciuto dagli italiani: il 74% dei consumatori ne ha sentito parlare almeno una volta e il 46% possiede in casa almeno un oggetto smart, dato in costante crescita rispetto ai tre anni precedenti. Il 2021 inoltre segna una crescita di tutti i canali di vendita, con la ripresa più forte per la filiera tradizionale (+40%, 245 milioni di euro), grazie anche agli incentivi statali (Ecobonus su tutti), ma anche gli eRetailer che hanno continuato a cavalcare la spinta agli acquisti online (+25%, 225 milioni di euro) e i retailer multicanale, che hanno recuperato il calo Covid (125 milioni di euro, +29%).
Dai robot aspirapolvere ai purificatori d’aria è boom di vendite per alcune tipologie di elettrodomestici, che guidano il mercato con una quota pari al 21% e un tasso di crescita del +35%. Ma l’area che cresce di più è quella rappresentata da caldaie, termostati e condizionatori connessi per la gestione del riscaldamento e della climatizzazione (+45% sul 2019), favorita in particolare dalla vendita di numerose caldaie connesse, spesso abbinate ai termostati smart, che beneficiano di incentivi Superbonus ed Ecobonus, e dalla possibilità di ottenere benefici nel risparmio energetico e comfort.
In forte ripresa, poi, le soluzioni per la sicurezza (+20%): un mercato trainato da videocamere, sensori per porte o finestre e serrature connesse, anche se si osservano sempre più offerte legate ad abbonamenti che consentono di archiviare su cloud immagini e video, di fare chiamate automatiche di emergenza o attivare servizi di pronto intervento in caso di allarme. In futuro il consumatore pone la sicurezza in casa al primo posto tra i motivi che contribuirebbero alla scelta di acquistare oggetti smart (44% dei rispondenti).
“Il consumatore si dimostra sempre più interessato alla possibilità di gestire da remoto gli oggetti smart in casa e di attivare servizi e funzionalità avanzate – spiega Angela Tumino, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things -. In futuro, il 77% di chi desidera oggetti smart è interessato ad attivare nuovi servizi, come analisi dei consumi energetici, installazione e assistenza/manutenzione”.
Fonte Ansa.it