Due class action negli Stati Uniti accusano Meta di aggirare il sistema anti tracciamento degli utenti messo in campo da Apple oltre un anno fa, che starebbe facendo perdere non pochi soldi alla casa madre di Facebook. Le proposte di class action – come riporta Bloomberg – sono state presentate nelle ultime due settimane alla corte federale di San Francisco; gli utenti lamentano la violazione di norme privacy americane e sostengono che Meta avrebbe escogitato un modo per bypassare i sistemi anti-tracciamento di Apple per rilevare ugualmente le attività degli utenti sul web.
Apple ha introdotto l’App Tracking Transparency con un aggiornamento del sistema operativo iOS ad aprile 2021. In pratica, con la funzione, gli sviluppatori delle app presenti sull’iPhone devono chiedere ai propri utenti se desiderino consentire o meno il tracciamento. Se l’utente nega il proprio consenso le app non sono autorizzate a tracciare le attività di quell’utente sul web. Con la conseguenza che gli annunci pubblicitari sono meno efficaci e meno redditizi. Le class action sono partite dalle analisi del ricercatore Felix Krause che avrebbe scoperto come Meta tracci comunque gli utenti con metodi alternativi collocati sui siti web di terze parti.
Un portavoce di Meta ha affermato che le accuse sono “prive di fondamento” e la società si difenderà. “Abbiamo progettato il nostro browser in-app per rispettare le scelte sulla privacy degli utenti, incluso il modo in cui i dati possono essere utilizzati per gli annunci”, ha aggiunto la società a Bloomberg.
Secondo un rapporto pubblicato a febbraio dal Wall Street Journal, l’introduzione della funzionalità di Apple inciderà negativamente quest’anno sul fatturato di Meta per 10 miliardi di dollari.
Fonte Ansa.it