(ANSA) – MILANO, 28 SET – Il futuro del lavoro è nel
metaverso. Un recente rapporto di Regus, organizzazione che
analizza i cambiamenti negli spazi di lavoro nel mondo, ha
intervistato 2.258 impiegati e dirigenti aziendali per valutare
le loro prospettive sul nuovo trend tecnologico. Due terzi del
campione crede che il metaverso diventerà una vera piattaforma
di interazione per le professioni, con la stessa fetta che è
convinta di poter lavorare sulla “nuova” internet entro i
prossimi anni. Il rapporto di Regus, focalizzato su dipendenti e
imprese britanniche, ha rilevato che oltre il 50% degli
impiegati e dei leader aziendali ritiene che gli spazi di lavoro
ibridi stiano facilitando il passaggio al metaverso, ponendosi
come ponte tra un modo di lavorare tradizionale, fatto di luoghi
fisici e carta, in favore di smart working e digitalizzazione.
Nel documento “The metaverse: the future of work?” Regus scrive
che il 65% dei manager pensa che il metaverso sarà più
rivoluzionario di qualsiasi altra tecnologia odierna, in
particolar modo quelle legate alla videoconferenza. Il 44% degli
impiegati è convinto che, grazie al metaverso, la comunicazione
con colleghi e superiori migliorerà, mentre il 35% tira in ballo
i vantaggi per la formazione. Pensiamo, ad esempio, alle
possibilità offerte dai visori di realtà virtuale o mista, come
i Microsoft Hololens, usati anche per semplificare le attività
tecniche a distanza, dalla meccanica agli interventi su
infrastrutture da remoto. Più della metà degli intervistati cita
la salute mentale dei lavoratori ibridi e remoti, che sul
metaverso dovrebbero andare incontro a minore stress e maggiori
opportunità di svago. Come sottolinea la ricerca, a dicembre
dello scorso anno, la sede di PwC a Hong Kong ha acquistato un
terreno all’interno di The Sandbox, un mondo virtuale in 3D
creato da Animoca Brands. PwC ha dichiarato che utilizzerà lo
spazio per creare “un hub di consulenza web 3.0 per facilitare
la crescita di una nuova generazione di servizi professionali,
tra cui contabilità e fisco”. Nel frattempo, Atari, Samsung e
Adidas, hanno già lanciato i loro progetti online, declinando
sul digitale parte delle attività già svolte localmente. Da
qualche settimana, Ntt Data, che fornisce servizi di business,
ha aperto in Italia un nuovo centro europeo di formazione sul
metaverso, focalizzato all’ambito industriale. A Milano, iDea ha
inaugurato Made, un luogo per la didattica immersiva, che vede
nel metaverso un modo per sviluppare soluzioni innovative a
beneficio di società scientifiche, aziende e istituzioni.
(ANSA).
Fonte Ansa.it