(ANSA) – MILANO, 17 GEN – Second Life, la piattaforma di
comunicazione divenuta famosa agli inizi degli anni duemila,
potrebbe tornare al successo grazie al metaverso. Il suo
fondatore, ora fuori dal progetto, Philip Rosedale, ha rivelato
che le solide basi su cui poggia il software permetterebbero uno
sbarco sul metaverso con pochi sforzi, a differenza della
concorrenza. Rosedale era uscito da Second Life nel 2008, a
cinque anni dal suo lancio. Nel 2013 aveva fondato High
Fidelity, società incentrata su una piattaforma in realtà
virtuale di nuova generazione, con avatar molto più realistici,
audio 3D e una vera economia basata sulla blockchain. Spunti che
Second Life potrebbe far propri per l’ingresso nel metaverso, di
cui Mark Zuckerberg ha lanciato nome e potenzialità sul finire
dell’anno. Dopo Meta, già Facebook, altri colossi dell’hi-tech
hanno rivelato di star muovendo i primi passi nella
concretizzazione di app e servizi a cui accedere in realtà
virtuale e aumentata. Tra questi Google, che ha messo in piedi
un team dedicato dei suoi Labs, e Microsoft, già pronta a
svelare Mesh, la piattaforma VR e AR nella quale cominceranno a
convergere presto app per il lavoro, come Teams e la suite di
Office. Rosedale è fiducioso per il futuro di Second Life, data
la situazione di vantaggio nello sviluppo di scenari
tridimensionali e un monte di iscritti che, nonostante il
declino, conta ancora tra i 600 mila e i 700 mila utenti attivi.
Ad oggi, la comunità resta sotto il controllo di Linden
Research, che starebbe pensando a introdurre migliore in grado
di personalizzare ulteriormente il proprio alter ego digitale,
anche tramite capi e accessori acquistati in Nft, per validarne
e certificarne l’autenticità, oltre ad un supporto per
dispositivi mobili, così da allargarne la popolarità. (ANSA).
Fonte Ansa.it