Mezzo miliardo per connessioni ultraveloci, svolta vicina in Sardegna

In Sardegna 664mila palazzi e case dotati di banda ultra veloce. E poi scuole connesse ad almeno un gigabit al secondo per la didattica: una rivoluzione che riguarderà 147 istituti. Ci sarà una accelerazione anche per la sanità con tutti gli ospedali connessi a velocità mai viste e un piano speciale per le isole minori che riguardano San Pietro e La Maddalena.

È una parte degli interventi da 6,7 miliardi di euro previsto in cinque anni a livello nazionale con il Pnrr. Mezzo miliardo andrà alla Sardegna. Sono i numeri emersi a Cagliari durante il convegno “Reti ultraveloci, sfide e opportunità nella regione Sardegna”. “In campo per donare alla Sardegna la connettività, dal cloud alle telecomunicazioni, che serve all’Isola per ospitare i turisti. Ma anche per tutti quei settori dell’economia non legati necessariamente alle vacanze”, ha detto il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Innovazione, Alessio Butti.
 

Mezzo miliardo che non arriverà nell’Isola per caso. “Perché in Sardegna questi investimenti sono fondamentali, soprattutto per garantire la copertura radiomobile. Importante a fini autorizzativi la collaborazione dei territori”, ha spiegato l’amministratore delegato di Infrtael Italia, Marco Bellezza. Il presidente della commissione Telecomunicazioni della Camera, Salvatore Deidda, ha parlato di criticità riscontrate anche in questi giorni durante la visita nell’Isola del sottosegretario Butti. “Dispiace avere problemi sulle infrastrutture tecnologiche in una regione che in questo settore è stata all’avanguardia con Videonline e Tiscali”, ha sottolineato il deputato sardo di Fdi.

La Regione, con l’assessore alla difesa dell’Ambiente, ha insistito sulla stretta connessione tra tecnologia e protezione dei tesori naturalistici dell’Isola. “Occorre un’implementazione della strumentazione per migliorare il monitoraggio ad esempio per la lotta agli incendi”, ha precisato Marco Porcu. Per il sindaco di Escalplano Marco Lampis, la pioggia di risorse per la connettivitò rappresenta “una svolta fondamentale per le scuole e in genere per le popolazioni dei comuni delle zone interne. In paese – ha raccontato – abbiamo problemi nelle connessioni e nella copertura radiomobile. Altro che 5G, siamo ancora in alcuni casi a 0G. Come si possono attrarre investimenti, come si può pensare a una innovazione delle aziende in queste condizioni?”.

Il piano intanto va avanti. “Abbiano vinto quattro bandi- ha detto Sabina Strazzullo di Tim- compreso quello per le 147 scuole – ha ricordato Sabina Strazzullo, responsabile Affari istituzionali di Tim – Sono già in campo le prime attività preparatorie per accelerare il nostro lavoro. I problemi? Manca manodopera specializzata: formare nuovo personale allunga i tempi. Ci sono poi le località turistiche che non gradiscono gli scavi nel periodo delle vacanze. Ma siamo pronti a risolvere anche tutti questi punti critici. Una soluzione? L’apertura di un tavolo istituzionale”.
   

Fonte Ansa.it

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