Il coronavirus non avrà impatti sul business di Microsoft perché le misure di lockdown e lo smart working favoriscono suoi prodotti di punta come il cloud di Azure e Teams per la collaboration. Lo affermano gli analisti americani alla vigilia della presentazione dei risultati trimestrali del colosso di Redmond.
Alcune attività di Microsoft saranno penalizzate dagli effetti della pandemia; per esempio, gli esperti si attendono una riduzione delle vendite in aree come la pubblicità sul social network LinkedIn. Il boom di utilizzo dei servizi di cloud computing e degli strumenti di collaborazione prodotti dall’azienda americana riusciranno però a bilanciare gli impatti del coronavirus e a garantire la crescita per Microsoft.
Secondo quanto scrivono gli analisti di Macquarie Capital, Sarah Hindlian-Bowler e Calvin Patel, in una nota di ricerca, Microsoft uscirà a testa alta da questo trimestre con prestazioni in linea con quelle delle aziende con business analoghi, se non superiori.
Azure, Teams e software online le aree di crescita
Gli esperti di Refinitiv prevedono per Microsoft ricavi di 33,63 miliardi di dollari e Eps di 1,27 dollari per azione nel terzo trimestre fiscale dell’azienda, in aumento rispetto ai 30,5 miliardi di dollari di ricavi e Eps a 1,14 dollari per azione del terzo trimestre fiscale dell’anno scorso, secondo quanto riporta Reuters. Il traino della crescita restano la piattaforma di cloud computing Azure, concorrente di Amazon Web Services (AWS), e il software online per i clienti aziendali.
“Non credo che questo trend del business di Microsoft subirà impatti di lungo termine”, afferma Alex Zukin di RBC Capital Markets. “Gli investitori sono più che disposti a chiudere un occhio su qualche area di debolezza di breve periodo”.
In particolare, l’app Teams ha tratto vantaggio dallo smart working e ha raggiunto lo scorso mese 44 milioni di utenti giornalieri. Il dato potrebbe tornare a calare con un parziale rientro alla normalità dopo il picco della pandemia, ma secondo gli analisti di Macquarie l’adozione di Teams rimarrà comunque più elevata di come sarebbe stata senza il coronavirus. E continuerà a crescere.
Contrazione per LinkedIn e Windows
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Smart working
Le aree dell’attività di Microsoft che invece risentiranno della crisi Covid-19, secondo gli esperti, includono l’uso a pagamento di LinkedIn per la ricerca di personale da parte delle imprese: qui i ricavi probabilmente sono in calo rispetto alle precedenti previsioni. Anche le vendite di strumenti software per i server nei data center aziendali e le vendite di Windows per i personal computer subiranno una flessione. L’impatto si lega anche alle interruzioni sulla supply chain, con le fabbriche in Cina chiuse per tre mesi per effetto dell’epidemia.
Alcune di queste aree potrebbero tornare a crescere in tempi rapidi, con impatti positivi già nel report del quarto trimestre fiscale. Per esempio, le vendite di Windows, visto che gli ordini di computer laptop sono in ripresa perché molte persone acquistano terminali per il lavoro e lo studio da remoto.
Al contrario le vendite in segmenti di attività legati a grandi contratti una tantum, come il software per i server on-premise, potrebbero restare depresse per mesi: le aziende tendono a rimandare le spese non essenziali. Ma Microsoft può far fronte a queste sfide perché molta della generazione di revenue è stata spostata verso il modello per abbonamento o sulla base del consumo.
Mercato rialzista nel cloud
È stata la stessa casa di Redmond a rendere noto, con un post sul proprio blog di fine marzo, i dati in crescita di suoi diversi servizi; tra questi non solo Teams ma anche Windows Virtual Desktop, Xbox Game Pass, Xbox Live e Mixer.
Jim Cramer, host della trasmissione Mad Money di Cnbc, ha detto senza mezzi termini che Microsoft ha ricevuto “enormi benefici dal lockdown”, sottolineando anche la solidità in Borsa del titolo dell’azienda.
“Il coronavirus ha creato un magnifico mercato rialzista nel cloud computing”, ha affermato Cramer, “i numeri di Microsoft sono sorprendenti”. Non mancano le sfide macroeconomiche, che potrebbero alla lunga incidere sul generale mercato del cloud, ma per il giornalista Usa l’adozione rapida della piattaforma Azure di Microsoft avrà la precedenza su qualunque considerazione macro.
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Fonte Corrierecomunicazioni.it