Microsoft Planetary, cos’è e a cosa serve

Un computer “planetario” per monitorare l’ambiente, preservarlo e comprendere sia a livello locale che globale l’impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità e sugli ecosistemi della Terra. Questo è l’obiettivo del Planetary computer di Microsoft, un progetto che fa parte dell’iniziativa Ai for Earth. L’azienda di Redmond mette l’intelligenza artificiale e i propri servizi di cloud a disposizione di ricercatori, organizzazioni, startup e governi per creare il più vasto database su scala globale dei dati su ambiente e clima.

Da tempo Microsoft si dimostra attenta all’ambiente e ha adottato politiche green, come l’impegno preso a diventare carbon negative entro il 2030, per smaltire più emissioni rispetto a quelle generate durante le proprie attività. La piattaforma Microsoft Planetary consentirà dunque di avere un quadro completo dello stato di salute del pianeta e fornirà gli strumenti e le informazioni necessarie a governi e organizzazioni per adottare politiche e interventi volti a preservare il mondo in cui viviamo.  

Microsoft Planetary, cos’è e come funziona

Il Planetary computer di Microsoft è una piattaforma che sfrutta intelligenza artificiale e servizi di cloud per creare un database collaborativo in cui i ricercatori di tutto il mondo possano caricare dati, informazioni, report e previsioni sull’ambiente e sul clima. L’obiettivo dell’azienda di Redmond è quello di raccogliere in un unico luogo tutte le informazioni sulle risorse naturali, la biodiversità e gli ecosistemi per valutare lo stato di salute dell’ambiente e l’impatto legati ai cambiamenti climatici, sia a livello locale che globale.

Ad esempio, il Planetary Computer è in grado di intersecare le immagini satellitari e utilizzare il machine learning dell’intelligenza artificiale per estrapolare dati sull’uso del suolo, le dimensioni delle foreste e le densità degli alberi. O ancora, utilizzare i dati satellitari per misurare corsi d’acqua e falde, in modo che gli algoritmi predittivi dell’AI siano in grado di fare previsioni sulla disponibilità d’acqua e sui rischi di alluvione che siano utilizzabili sia dagli urbanisti nella progettazione di città che dagli agricoltori.

Il preservamento della fauna sarà possibile dallo studio integrato degli ecosistemi e degli habitat delle specie viventi, dove una comunità globale di biologi potrà inserire i propri dati raccolti sul campo. E infine, sempre combinando le immagini satellitari con la potenza di calcolo dell’intelligenza artificiale, sarà possibile ottenere dati sulla gestione delle risorse naturali, come ad esempio la stima degli stock di carbonio e quale possa essere l’impatto dell’uso del suolo nella lotta ai cambiamenti climatici.

Microsoft: tecnologia al servizio dell’ambiente

microsoft planetary computerMettere la tecnologia al servizio dell’ambiente e del mondo intero. Questo è il primo dei quattro principi su cui si basa lo spirito con cui nasce la piattaforma del Planetary Computer e che guida Microsoft nel raggiungimento dei suoi obiettivi fissati nel progetto Ai for Earth che comprendono la protezione della privacy, lo sviluppo etico dell’intelligenza artificiale, la riduzione delle emissioni di carbonio oltre che di un nuovo approccio per la tutela dell’ambiente.

L’assunto da cui nasce Microsoft Planetary è chiaro: non è possibile risolvere un problema di cui non si conoscono tutte le variabili. Ad oggi, non sappiamo ancora abbastanza di ecosistemi, biodiversità e specie animali e vegetali. Allo stesso tempo, riuscire a raccogliere abbastanza dati per approfondire la natura del problema richiede uno sforzo comune. Per questo è stata scelta una piattaforma che consente la creazione di un database collaborativo, che dà potere a tutti i partner e i clienti a livello globale, sia per raccogliere i dati che per distribuire la tecnologia digitale necessaria ad aiutare governi e organizzazioni nella scelta delle politiche green migliori per gestire l’impatto ambientale e climatico.

Biodiversità ed ecosistemi: da IPBES a Planetary Computer

microsoft planetary computerNon è la prima volta che si tenta di stimare la biodiversità e gli ecosistemi del pianeta. Nel 2000 le Nazioni Unite (ONU) hanno riunito oltre 1300 esperti da tutto il mondo e in 5 anni hanno realizzato il primo rapporto sulla biodiversità e sui servizi ecosistemici. Proprio per queto motivo è nata la Piattaforma intergovernativa delle Nazioni Unite sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, o IPBES, che ha l’obiettivo di colmare il divario esistente tra le istituzioni scientifiche e quelle politiche. Un lavoro complicato e vasto, con un report di oltre 1700 pagine basato su più di 15000 fonti scientifiche e che è stato pubblicato dopo 15 anni.

Il repentino aumento dei cambiamenti climatici e la tutela dell’ambiente però richiedono sforzi e risposte immediate e proprio in questo contesto Microsoft ha deciso di sviluppare il Planetary Computer, che potrebbe raccogliere le stesse informazioni avvalendosi delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e del machine learning per esaminare ingenti moli di dati ed elaborarli in tempi brevi, fornendo indicazioni su come intervenire sia a livello locale che globale. Gli sforzi di Microsoft hanno permesso ad oggi a 500 organizzazioni di 81 Paesi nel mondo di lavorare su innovazioni ambientali rivoluzionarie e la piattaforma Planetary del progetto Ai for Earth diventa solo uno dei tasselli e degli strumenti al servizio dell’uomo per preservare il mondo in cui vive e, quindi, preservare sé stesso.

A cura di Cultur-e Costruisci il tuo futuro con la connessione Fastweb

Fonte Fastweb.it

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