Migranti: perizia ong Marocco, i 23 a Melilla ‘morti soffocati’

(ANSA) – RABAT, 13 LUG – Gli almeno 23 migranti che il 24
giugno hanno parso la vita forzando le barriere di confine fra
il Marocco e la Spagna nell’enclave di Melilla, sono “con ogni
probabilità” morti per soffocamento, per “asfissia meccanica”: a
questa conclusione è giunto il perito medico inviato
dall’organizzazione per i diritti umani marocchina Cndh,
appoggiata dallo stato, secondo la quale “le forze dell’ordine
non hanno usato armi da fuoco”.
    Amina Bouayach, capo del Cndh, ha confermato il bilancio
dell’incidente di 23 morti, aggiungendo che nessuna delle
vittime è stata sepolta, in attesa di un’autopsia. Pochi giorni
dopo l’incidente, Human Rights Watch (Hrw) lanciò un allarme,
temendo che le autorità marocchine stessero preparando una
sepoltura di massa in fosse comuni.
    Le enclave spagnole di Ceuta e Melilla, entrambe in
territorio marocchino, costituiscono le uniche frontiere
terrestri fra l’Africa e l’Unione europea. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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