“In questa casa visse Mike
Bongiorno, detenuto in gioventù nel carcere milanese di San
Vittore perché antifascista, fu storico presentatore televisivo
e tra i padri fondatori della televisione italiana. Legato con
amore alla città di Milano”. Così recita la targa in onore del
re dei quiz, scoperta oggi in via Giovanni da Procida, dove
abitò.
La targa rappresenta un riconoscimento e un ringraziamento
proposto e voluto dai familiari e dai condomini e accolto
dall’Amministrazione comunale attraverso il comitato Milano è
Memoria. Con questo omaggio Milano, città della Resistenza,
ricorda non solo il personaggio televisivo, ma soprattutto il
giovane partigiano che insieme a tanti altri lottò per liberare
l’Italia dal Nazifascismo. E oggi in via Giovanni da Procida
erano in tanti a rendergli omaggio: l’assessore alla Cultura
Tommaso Sacchi, la presidente del Municipio 8 Giulia Pelucchi,
la moglie Daniela Zuccoli, i figli Michele e Nicolò, insieme a
molti cittadini e cittadine.
La vita di Mike Bongiorno è un racconto che parte da lontano
e tocca diverse città, da New York a Torino a Milano, dove
arriva a 20 anni e viene imprigionato nel carcere di San
Vittore. Il suo passaporto statunitense lo ha appena salvato
dalla fucilazione della Gestapo a Cravegna, un paesino della Val
D’Ossola dove si trova insieme ad altri giovani combattenti
della Resistenza. Mike è un partigiano e grazie alla sua
conoscenza dell’inglese, è impiegato come staffetta per portare
comunicazioni agli Alleati oltre il confine, in Svizzera.
Rinchiuso a San Vittore, dove è stata imprigionata anche sua
madre, dopo sette mesi viene trasferito prima nel campo di
transito di Bolzano, poi nel lager austriaco di Spittal an der
Drau, in Carinzia. Viene liberato nel febbraio del 1945, grazie a uno scambio tra
prigionieri americani e tedeschi e riportato negli Stati Uniti,
dove la sua vita ricomincia.
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Fonte Ansa.it