(ANSA) – BERLINO, 10 LUG – La fisarmonica le aveva permesso
di sopravvivere allo sterminio ad Auschwitz e di vivere fino a
96 anni: ma la scorsa notte è morta Esther Bejarano, uno degli
ultimi sopravvissuti dell’orchestra di Auschwitz, che dopo la
guerra è emigrata in Israele, dove ha vissuto vissuto per 15
anni vivendo anche l’indipendenza, per poi tornare in Germania.
Lo rivela l’Anne Frank Education Centre di Francoforte, che
rivela anche come Bejarano avese espresso estrema preoccupazione
nei suoi ultimi anni per l’ascesa dell’estrema destra e dei
movimenti neonazisti. “Per coloro che hanno vissuto quelle cose
– disse nel 2014 in un’intervista a Deutsche Welle – , è
impossibile descrivere quanto è grave” la crescita dei movimenti
anti-immigrtazione o anti-islamici come AfD o Pegida.
“Esther Bejarano è sopravvissuta ad Auschwitz perché suonava
la fisarmonica nel l’orchestra femminile del campo. Ha dedicato
la sua vita alla musica e a lottare contro l’antisemitismo”,
scrive in una nota Meron Mendel, che guida l’ong.
Una nota, quest’ultima ripresa anche dal ministro degli
esteri tedesco, Heiko Maas, che ha dichiarato che “una voce
importante contro il razzismo e l’antisemitismo ci ha lasciati.
La sua voce ci mancherà”. Bejarano ha scritto dei romanzi
autobiografici e collaborato con il Comitato internazionale su
Auschwitz.
Nata nel 1924 a Saarlouis, oggi nel Land renano della Saar,
nell’aprile 1943 diciannovenne fu deportata ad Auschwitz, dove
ha perso genitori e sorelle, e poi spostata qualche mese dopo a
Ravensbruck. In realtà lei suonava il pianoforte ma, non
essendoci posti da pianisti nell’orchestra voluta dai nazisti
per “accogliere” i deportati che arrivavano nei vagoni-bestiame
dei treni e distrarli dai sospetti della loro morte imminente.
Dovette imparare a suonare la fisarmonica.
“Sapevi che prima o poi ti avrebbero gassato e tutto
quello che potevamo fare era di restare lì e suonare”, disse a
Deutsche Welle. (ANSA).
Fonte Ansa.it