(ANSA) – NEW YORK, 25 MAR – Il co-fondatore di Intel Gordon
Moore, ideatore della teoria sull’evoluzione tecnologica dei
chip per computer, è morto all’età di 94 anni. Ne dà notizia
il colosso dei semiconduttori.
Dottore in chimica, nel 1968 creò NM Electronics in
collaborazione con il fisico Robert Noyce, soprannominato il “sindaco della Silicon Valley”. Pochi mesi dopo, i due
acquistarono il nome Intel per 15.000 dollari. Gordon Moore
divenne amministratore delegato dell’azienda dal 1979 al 1987.
Nel 1971, Intel commercializzò il primo microprocessore: una
rivoluzione. L’azienda è oggi il più importante produttore di
semiconduttori negli Stati Uniti e il terzo al mondo per
fatturato, dietro alla sudcoreana Samsung e alla taiwanese TSMC.
Nel 1965, mentre lavorava per un’altra azienda, la Fairchild
Semiconductor, Gordon Moore predisse, in un articolo pubblicato
dalla rivista Electronics, che la densità dei transistor nei
microprocessori sarebbe raddoppiata ogni anno. Modificò la sua
teoria nel 1975, calcolando un raddoppio ogni due anni. Carver
Mead, un altro pioniere dei microchip, diede il nome di ‘Legge
di Moore’ a questo principio ancora valido dopo decenni.
Questa evoluzione ha permesso di democratizzare l’informatica
e l’elettronica, prima con i personal computer, poi con vari
dispositivi, fino al telefono cellulare.
“Il mondo ha perso un gigante con Gordon Moore, uno dei
fondatori della Silicon Valley e un vero visionario, che ha
aperto la strada alla rivoluzione tecnologica”, ha twittato il
CEO di Apple Tim Cook.
Gli specialisti prevedono che presto la legge di Moore non
sarà più applicabile a causa dei limiti fisici all’integrazione
dei transistor su un microprocessore. (ANSA).
Fonte Ansa.it