Morto in Svizzera il malato accompagnato da Marco Cappato

(ANSA) – MILANO, 25 NOV – E’ morto in una clinica svizzera
con suicidio assistito Romano, 82 anni, di origini toscane e
residente a Peschiera Borromeo, nel Milanese, accompagnato nel
Paese elvetico da Marco Cappato. A dare la notizia la figlia
dell’82enne, Francesca, in un video in cui ha spiegato che “avrebbe voluto morire in casa circondato dai suoi cari”. Il
tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni domani si
autodenuncerà ancora una volta a Milano e rischia “di nuovo fino
a 12 anni di carcere”. Cappato ha detto: “E’ indegno per un
Paese civile continuare a tollerare l’esilio della morte in
clandestinità”.
    “Mio papà ha appena confermato la scelta di morire – ha
spiegato la figlia Francesca -. Io sono arrivata dalla
California per essere qui con lui in questi giorni. In
California, la scelta che ha fatto mio papà è legale e, nel caso
di una malattia come la sua, avrebbe potuto scegliere di morire
in casa, circondato dai suoi cari e dalla sua famiglia”.
    Romano, 82 anni, di origini toscane e residente a Peschiera
Borromeo, affetto da Parkinsonismo atipico dal 2020, non era
tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale. Ex giornalista
e pubblicitario, era stato costretto a letto dalla malattia, tra “forti dolori muscolari, in una condizione irreversibile che gli
impediva di leggere, scrivere e fare qualsiasi cosa in
autonomia”. Dopo aver maturato, spiega l’Associazione Luca
Coscioni, “la scelta di voler porre fine alle sue sofferenze ed
essersi reso conto dell’impossibilità di procedere in Italia, ha
chiesto aiuto a Marco Cappato per raggiungere la Svizzera ed
evitare conseguenze legali per i suoi familiari”. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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