È morto Toto Cutugno. A 80 anni
appena compiuti a luglio il cantautore si è spento all’ospedale
San Raffaele di Milano dove era ricoverato. A dare la notizia
all’ANSA è il suo manager Danilo Mancuso che spiega che, ”dopo
una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi
mesi”.
Nato il 7 luglio 1943, è il simbolo della melodia italiana
all’estero grazie a L’Italiano. Quindici partecipazioni al
festival di Sanremo all’attivo (con una storica performance nel
1990 in coppia con Ray Charles), autore di hit amatissime anche
all’estero, da L’Italiano a Il tempo se ne va, La mia musica,
Solo noi, per citarne solo alcune, Cutugno è stato un vero uomo
di spettacolo, capace di passare con estrema disinvoltura dal
cantautorato alla conduzione televisiva (nel 1987 fu alla guida
di una fortunata edizione di ‘Domenica In’). Toscano ma
cresciuto in Liguria, non ancora ventenne fonda un gruppo, Toto
e i Tati, proponendo live i suoi brani. Il 1975 è l’anno del
grande successo in Francia e l’anno successivo c’è il debutto al
festival di Sanremo: sul palco dell’Ariston sale con il suo
gruppo, gli Albatros, con ‘Volo AZ 504’. Arriva terzo. Poco dopo
arriva ‘Nel cuore nei sensi’, con cui partecipa al Festivalbar e
che balza ai vertici delle classifiche nella versione francese
incisa da Gerard Lenorman. Cutugno, scrive anche la prima
canzone per il grande Adriano Celentano, Soli. Una canzone che
per mesi restera’ al primo posto in classifica. Per l’album di
debutto, ‘Voglio l’anima’, bisognera’ attendere il 1979.
Ma sono tanti i successi del Toto nazionale: ‘Solo noi’ viene
lanciato a Sanremo nel 1980, anno in cui Cutugno firma tutte le
canzoni del disco ‘Il tempo se ne va’ per Celentano. Dopo la
pubblicazione di ‘La mia musica, del 1981, nel 1983 vince a
Sanremo con il suo brano-simbolo, L’Italiano. La canzone vende
milioni di dischi e lo rende famoso nel mondo, Israele, Iran e
Corea compresi. Tra un festival e l’altro, Toto gira il mondo,
non sta mai fermo sempre fedele al suo slogan: ”Lasciatemi
cantare con la chitarra in mano, lasciatemi cantare, sono un
italiano”.
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Fonte Ansa.it