Mosca espone i ‘trofei’ di guerra occidentali presi in Ucraina

Veicoli blindati provenienti da una
dozzina di paesi della Nato, droni, lanciarazzi: una folla si è
riversata mercoledì al Parco della Vittoria di Mosca per vedere
i ‘trofei’ militari riportati dai campi di battaglia ucraini. In
un soleggiato primo maggio moscovita, famiglie e coppie sono
venute a vedere armi come un carro armato danneggiato di
fabbricazione americana, nel giorno di apertura di uno
spettacolo organizzato dall’esercito.
    A più di due anni dall’inizio dell’offensiva russa in
Ucraina, il clima era di ammirazione e patriottismo, ma anche di
paura di fronte a un conflitto che si trascina senza una fine in
vista. Erano esposti circa 40 veicoli militari di tutte le
dimensioni. Tra i più fotografati un carro armato americano
Abrams gravemente danneggiato, un Leopard 1 tedesco e un AMX-10
francese. L’esercito non ha detto dove esattamente sono stati
presi – o a quale costo – ma solo che provenivano dall’Ucraina
orientale e meridionale occupata dai russi.
    La location dello spettacolo è stata scelta simbolicamente:
nel Parco della Vittoria della capitale, dedicato alla sconfitta
dei nazisti. Durante tutta la sua campagna in Ucraina, Mosca ha
paragonato la sua offensiva allo sforzo bellico sovietico nella
Seconda Guerra Mondiale, dicendo ai russi che sta combattendo un
nemico simile a quello di 80 anni fa.
    Uno dei militari che guidavano i visitatori, Andrei
Lyubchikov, ha voluto sottolineare questo paragone sostenendo
che lo spettacolo mirava a “dimostrare che, come nella Seconda
Guerra Mondiale, i nostri combattenti stanno resistendo di
fronte all’Occidente e alla sua tecnologia”.
    Lo show si è tenuto prima delle celebrazioni del 9 maggio,
quando la Russia celebra la vittoria sui nazisti. Il Cremlino ha
promosso il paragone con la Seconda Guerra Mondiale pur non
tollerando alcuna critica alla sua offensiva. Molti di coloro
che sono accorsi al Parco della Vittoria per ammirare i ‘trofei’
di guerra si sono mostrati ricettivi a questa narrazione. Dmitry
Pervukhin, 75 anni, si è rammaricato che Mosca non abbia agito
in modo “più deciso” contro “i nazisti ucraini” nel 2014 –
l’anno in cui la Russia ha annesso la Crimea dopo una
rivoluzione filo-occidentale a Kiev. Ma il militare in pensione
si è detto rassicurato dal fatto che le truppe russe possono
sequestrare i carri armati occidentali. “Significa che possiamo
combatterli”, ha detto.
   

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Fonte Ansa.it

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