(ANSA) – VERBANIA, 15 DIC – Già tredici mesi prima del 23
maggio 2021, il giorno in cui la cabina numero 3 della funivia
del Mottarone è precipitata causando la morte di 14 persone,
sarebbe stato possibile osservare i segni del danneggiamento
della fune traente. A spiegarlo, nel corso della settima udienza
dell’incidente probatorio disposto per far luce sull’incidente,
è stato Andrea Gruttadauria, docente di Metallurgia e materiali
non metallici e Tecnologie metallurgiche al Politecnico di
Milano, intervenuto in aula come consulente.
“Almeno un anno prima del cedimento si poteva vedere che
stava succedendo qualcosa”, ha sostenuto Gruttadauria, che per
giungere alle sue conclusioni si è basato sull’analisi della
propagazione della cosiddetta cricca, la crepa che prelude alla
rottura, osservando cioè il modo in cui si è sviluppata la
frattura della fune.
Intanto emergono le prime stime di quelli che potrebbero
essere i risarcimenti destinati alle parti civili: potrebbe
aggirarsi intorno ai 25 milioni di euro, una cifra da
suddividere tra i famigliari delle 14 vittime. Di questi, 10
milioni potrebbero venire messi a disposizione da Reale Mutua,
che assicurava Funivie del Mottarone.
L’incidente probatorio proseguirà domani con l’ottava, e con
ogni probabilità ultima, udienza. (ANSA).
Fonte Ansa.it