Riconoscere anche agli Istituti
italiani di cultura all’estero la funzione di enti certificatori
della conoscenza della lingua italiana: lo prevede una proposta
di legge che è stata depositata alla Camera da Giorgio Mulè
(Fi).
Ad oggi, la certificazione della conoscenza della lingua
italiana la rilasciano quattro enti: la Società Dante Alighieri,
l’Università per Stranieri di Perugia, l’Università per
Stranieri di Siena e Università degli Studi Roma Tre. Non
possono, invece, emettere il documento che, tra l’altro, è
necessario per chiedere la cittadinanza italiana, gli 84
Istituti di Cultura italiana sparsi in tutto il mondo:
istituzioni del Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione internazionale che rappresentano un punto di
riferimento gli italiani all’estero e per chiunque voglia
coltivare un rapporto di tipo culturale con il nostro Paese.
Oltre ad organizzare eventi per promuovere la cultura italiana
nei cinque continenti, gli Istituti offrono istituzionalmente
corsi di lingua italiana che sono molto frequentati. Tuttavia
queste Istituzioni al momento non possono certificare la
conoscenza dell’Italiano: neanche quella di chi frequenta i loro
corsi che sono, appunto, finanziati, organizzati e sostenuti
dallo Stato. Da qui la proposta di legge, che Mulè presenta “nella consapevolezza che la promozione della lingua e della
cultura italiane nel mondo costituiscono una componente
strategica della politica estera del nostro Paese”.
“L’insegnamento della lingua italiana nel mondo – spiega Mulè
– si diffonde e sviluppa ogni giorno di più e ed è decisivo per
i progetti di sviluppo culturale di lungo periodo del nostro
Paese riguardanti le nazioni estere”. Inoltre, sostiene, “la
promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo è
fortemente connessa con il mondo dell’arte. A ciò si aggiunge il
valore che assume, in termini di ritorno per l’intera economia
del Paese, in stretta relazione con la produzione Made in Italy
e dell’agroalimentare. Parliamo, quindi, di relazioni
commerciali e intellettuali di interscambio e di comunicazione
tra nazioni grazie all’uso e alla padronanza dell’italiano”.
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Fonte Ansa.it