“Non è possibile che lo Stato debba
andare al collasso, e così sarà tra qualche anno, senza che ci
sia nella fase degli indennizzi della ricostruzioni una
partecipazione da parte del privato” di fronte alle calamità
naturali.
Lo afferma il ministro per la Protezione civile e le
Politiche del mare, Nello Musumeci, parlando della necessità di
una cultura delle assicurazioni al congresso nazionale
dell’Ordine degli ingegneri. “In altre parti d’Europa – continua
il ministro – le assicurazioni obbligatorie per i rischi
naturali ci sono e questa cultura dobbiamo introdurla in Italia,
anche questa è un’iniziativa impopolare”.
Il ministro parla inoltre del provvedimento in arrivo sul
rischio sismico “Già da domani mi farò carico di un incontro a
Roma per predisporre insieme questo disegno di legge sul rischio
sismico al quale deve essere legata una considerazione generale
legata al coinvolgimento culturale e morale dei cittadini”, dice
all’ordine degli ingegneri.
L’Italia non ha un piano di mitigazione del rischio sismico,
il ministro spiega che “ci sono 7, 8, 10 norme che prevedono
finanziamenti avulsi da una programmazione e da una
pianificazione seria che chiami alle proprie responsabilità
tutte le articolazioni”.
Non è mancato il denaro, negli ultimi 60-70, secondo il
ministro, “è mancata la programmazione, la visione, la volontà
di considerare la sicurezza del territorio una priorità”. Su
questo Musumeci rivendica “tutta la volontà di cambiare metodo e
cambiare passo”, “sapendo – dichiara – che troverò difficoltà
anche all’interno del parlamento e di qualche forza politica
perché gli obiettivi particolarmente impegnativi vanno raggiunti
con grande sacrificio”.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
Fonte Ansa.it