(ANSA) – ROMA, 10 NOV – Il suo segno distintivo è sempre
stata la mascherina a coprirle il volto, abbinata a un paio di
occhiali scuri. Myss Keta, rapper dall’identità sconosciuta, suo
malgrado, ha anticipato i tempi. “Myss Keta indossa la maschera
da un punto di vista concettuale: per far immergere le persone
nel suo personaggio e nel suo mondo – racconta l’artista
parlando di sé in terza persona, nel giorno in cui presenta il
nuovo Ep Il Cielo non è un limite, in uscita il 13 novembre per
Island Records/Universal Music Italia -. Depotenziata? No, Myss
è ancora forte e capace di dire tante cose, ma ho capito quanto
è complicato parlare con persone di cui non vedi l’espressione”.
Il Cielo non è un limite, anticipato dai singoli Giovanna
Hardcore e Due e che contiene in tutto sette tracce, è
focalizzato sugli elementi naturali di aria e cielo. Arriva dopo
Una vita in capslock e Paprika. “E’ venuto naturale, dopo aver
passato tanto tempo chiusi in luoghi delimitati, dalle nostre
finestre riuscivamo a vedere il cielo come fosse incorniciato in
un quadro, un’apertura non solo verso l’esterno ma anche verso
le nostre interiorità”.
Un lavoro in cui Myss Keta osa, senza limiti, esplorando
anche le tante possibilità offerte dal doppelganger, dalla
moltiplicazione dell’io. “In ogni canzone c’è una Myss Keta
diversa”, racconta ancora la Regina di Porta Venezia, di cui si
è occupato anche il New York Times, spiegando come dal punto di
vista dei suoni, il mondo di riferimento siano stati quelli
futuristici degli anni Novanta, dalla jungle alla deep house.
“Sonorità supersperimentali e superistintive. Ho osato anche
nella vocalità: molto recitata e molto estremizzata. Direi
performativa. E nei testi, cantando in tedesco, inglese e greco
antico”.
A febbraio Myss Keta ha assaporato l’aria di Sanremo,
conducendo L’altroFestival con Nicola Savino, ma per ora nessuna
intenzione di andare in gara. “Non ho presentato il pezzo.
Tornare a condurre? Non so ancora cosa mi riserverà il 2021″.
(ANSA).
Fonte Ansa.it