(ANSA) – LA SPEZIA, 29 SET – Le navi si controllano da terra:
è la nuova frontiera tecnologica e un passo verso le navi che
navigheranno senza equipaggio a bordo. IB Marine ha messo a
punto un software che consente alle compagnie di monitorare da
remoto e gestire in contemporanea le funzioni dell’intera
flotta, trasmettendo una massa continua di dati e informazioni
per arrivare ad ottimizzare i tempi delle manutenzioni, o
elaborare in tempo reale, vagliando tutti i parametri e le
variabili, la rotta migliore da seguire in base alle condizioni
meteo marine e la velocità e ancora, come gestire i consumi di
carburante. Tutto da una control room, una stazione di
monitoraggio, a terra. “In ogni nave riesco a entrare dentro, me
la porto in ufficio. Prendiamo i dati e li trasformiamo in
informazioni” sintetizza Giampiero Soncini, ceo di IB Marine
(società rapallese da poco entrata a far parte del gruppo
norvegese Arribatec) che al Seafuture di La Spezia presenterà
gli sviluppi più recenti del software lanciato già dal 2016, che
prevede, ad esempio l’interazione con le mappe dei ghiacci per i
passaggi a Nord Ovest e Nord Est nel mare Artico. “Abbiamo un
software che preleva tutti i dati della nave e quelli
meteorologici, i dati di navigazione, dell’apparato motore e li
mette insieme e abbiamo elaborato degli algoritmi che ci
permettono di verificare la gestione per cui ad esempio possiamo
dire al comandante che sta navigando ad una velocità e ad un
consumo che è al di fuori dei parametri, oppure consigliargli
una rotta diversa per evitare un ciclone. Le valutazioni le
fanno algoritmi matematici che esaminano 100 possibilità diverse
in un secondo. Poi sarà comunque il comandante a decidere come
usare le informazioni”. continua Soncini che aggiunge “Mettendo
tutto insieme alla fine dell’anno si arriva anche a 100 milioni
all’anno di risparmio per grandi flotte”. Dopo un 2020 di
sofferenza legato al fatto che il fatturato era legato
soprattutto alle crociere, IB Marine ha tre nuovi contratti con
altrettante compagnie per un totale di 455 navi da “monitorare”
da remoto. “Il monitoraggio in remoto è il primo passo verso le
navi senza equipaggio transpacifiche e transatlantiche –
continua Soncini – che penso saranno abbastanza diffuse da qui a
20 anni e la norma, il 60-70% da qui a 30” (ANSA).
Fonte Ansa.it