‘Ndrangheta: boss Pelle arrestato a Lisbona

(ANSA) – REGGIO CALABRIA, 29 MAR – Il boss della ‘Ndrangheta
Francesco Pelle, 43 anni è stato arrestato a Lisbona. Secondo
quanto si apprende, Pelle è stato scovato dai Carabinieri in una
clinica della capitale portoghese dove era in cura per il Covid.
    Era irreperibile dal 2007. Francesco Pelle si trova ora
piantonato nell’Hospital de Sao José di Lisbona, dove è
ricoverato per le conseguenze del Covid. Ad individuarlo, in
seguito alle indagini dei carabinieri di Reggio Calabria, sono
stati gli agenti dell’Unità nazionale contro il terrorismo
(Unct) della polizia portoghese che hanno ricevuto le
informazioni nell’ambito di ‘I Can’, il progetto della Direzione
centrale della Polizia criminale in collaborazione con
l’Interpol per la cattura dei latitanti e l’aggressione dei
patrimoni illeciti della ‘Ndrangheta. Le squadre sono state
attivate tramite i canali di Interpol una volta che le
informazioni raccolte hanno dato la ragionevole certezza che il
latitante si trovasse effettivamente ricoverato in ospedale.
    Pelle, detto “Ciccio Pakistan”, era stato condannato
all’ergastolo in via definitiva dalla Cassazione nel 2019 quale
mandante della strage di Natale del 24 dicembre 2006 in cui fu
uccisa Maria Strangio, moglie del capoclan avversario Giovanni
Luca Nirta. Episodio, che nella faida di San Luca tra i
Pelle-Vottari ed i Nirta-Strangio, fece da prologo alla strage
di Ferragosto 2007 a Duisburg, in Germania con 6 morti. Pelle –
costretto sulla sedia a rotelle dopo essere stato ferito in un
agguato il 31 luglio del 2006 ad Africo – al momento di darsi
alla fuga si trovava a Milano dove era sottoposto all’obbligo
di dimora proprio in attesa della sentenza della Cassazione.
    Giunta quella, Pelle fece perdere le proprie tracce ad inizio di
luglio. Pelle aveva già trascorso un anno di latitanza e fu
arrestato dai carabinieri nel settembre 2008 in una clinica di
Pavia. L’agguato del Natale 2006 che originò, come reazione, la
strage di Duisburg, aveva come obiettivo Gianluca Nirta, ma
invece morì la moglie mentre quattro persone, tra le quali un
bambino, rimasero ferite. Ad ideare la vendetta del Ferragosto
successivo, secondo la ricostruzione dell’accusa, fu Giovanni
Strangio, cugino di Maria, poi condannato all’ergastolo. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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