(ANSA) – CATANZARO, 26 GEN – La Polizia di Stato ha eseguito
un’operazione, coordinata dalla Dda di Catanzaro, per
l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a
carico di 56 persone accusate, a vario titolo, tra l’altro, di
associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno
in associazione mafiosa, corruzione, estorsione e sequestro di
persona. I provvedimenti restrittivi sono stati emessi dal Gip
distrettuale di di Catanzaro su richiesta della Dda.
L’operazione é stata effettuata, oltre che in Calabria, ed in
particolare a Vibo Valentia, Catanzaro e Reggio, anche in varie
località del territorio nazionale come Palermo, Avellino,
Benevento, Parma, Milano, Cuneo, L’Aquila, Spoleto e
Civitavecchia. Alle persone coinvolte nell’operazione vengono
contestati anche i reati di trasferimento fraudolento di valori,
illecita concorrenza con violenza e minaccia e traffico di
influenze illecite, aggravati dal metodo e dall’agevolazione
mafiosa, rivelazione di segreto d’ufficio e associazione per
delinquere finalizzata alla ricettazione ed al riciclaggio di
macchine agricole, aggravate dalla transnazionalità e
dall’agevolazione mafiosa.
Nell’ambito dell’operazione, inoltre, sono stati sequestrati
beni mobili ed immobili per un valore di 250 milioni di euro.
Secondo il Direttore Centrale Anticrimine della Polizia di
Stato, Francesco Messina, “la poderosa operazione di polizia
giudiziaria che è stata portata a conclusione ha consentito di
smantellare un’agguerrita consorteria mafiosa riconducibile al ‘crimine’ di ndrangheta vibonese, da almeno 4 anni impegnata
nella massiva consumazione di diversi delitti che vanno
dall’associazione mafiosa, alle estorsioni, all’intestazione
fittizia di beni, alla detenzione illegale di armi, al traffico
di influenze illecite e alla corruzione – questi ultimi due
reati aggravati dal metodo mafioso – nonché all’associazione a
delinquere finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di
macchine agricole, aggravata dalla transnazionalità, con il
conseguente inquinamento dell’economia locale, finendo cosi con
il condizionare la libertà economica e commerciale dell’intero
tessuto sociale del litorale e delle aree prossime alla rinomata
località turistica di Tropea”. (ANSA).
Fonte Ansa.it