Negli Usa il primo trapianto al mondo di trachea

(ANSA) – ROMA, 07 APR – Per la prima volta al mondo
all’ospedale Mount Sinai di New York è stato effettuato un
trapianto completo di trachea, su una paziente il cui organo era
risultato danneggiato sei anni fa dopo una serie di intubazioni.
    L’intervento, spiega il comunicato della clinica, è avvenuto lo
scorso 13 gennaio, e la paziente al momento, una donna di 56
anni, è attualmente in buona salute.
    La trachea, il ‘tubo’ che collega la laringe ai polmoni, è
sempre stata considerata molto difficile da trapiantare per la
complessità dei vasi sanguigni che la percorrono. L’intervento è
durato 18 ore e ha richiesto oltre 50 specialisti: la trachea è
stata prelevata dal donatore e ricostruita nel ricevente, e sono
stati collegati i diversi piccoli vasi sanguigni che portano
ossigeno all’organo, usando nel frattempo una porzione
dell’esofago e della tiroide per fornire il sangue al tessuto
che veniva ricostruito. “Per la prima volta possiamo offrire
una opzione terapeutica ai pazienti con difetti gravi della
trachea – afferma Eric Genden, a capo del team -. Questo è
particolarmente tempestivo dato il crescente numero di pazienti
con problemi tracheali dovuti all’intubazione per il Covid. Il
nostro protocollo di trapianto e rivascolarizzazione è
affidabile, riproducibile e tecnicamente avanzato”.
    Nei decenni passati sono stati diversi i tentativi di
intervento sulla trachea. Il chirurgo italiano Paolo Macchiarini
ha tentato la via della ricostruzione dell’organo con le
staminali, ma la sua linea di ricerca è stata fortemente
contestata dal Karolinska Institut di Stoccolma, dove operava, e
non ha mai preso piede. Nel 2018 in Francia invece è stata
utilizzata l’aorta di un donatore, stabilizzata da una struttura
artificiale e ‘trasformata’ in trachea. (ANSA).
   

Fonte Ansa.it

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