(ANSA) – ROMA, 28 GEN – Netflix dovrà rispondere alla causa
presentata dalla campionessa di scacchi georgiana Nona
Gaprindashvili contro la popolarissima serie La regina di
scacchi accusata di averla denigrata.
Il gigante dello streaming è stato accusato di aver travisato “uno dei risultati più significativi della carriera” della
leggenda degli scacchi sovietica ovvero quello di aver
affrontato giocatori uomini. Nell’episodio finale della serie un
personaggio dice che Elizabeth Harmon, interpretata da Anya
Taylor-Joy, “non è affatto una giocatrice importante… l’unica
cosa inusuale è il suo sesso. E anche questo non è unico in
Russia. C’è Nona Gaprindashvili, ma lei è una campionessa
femminile di scacchi e non ha mai sfidato uomini”. Invece
Gaprindashvili, che ora ha 80 anni e vive a Tbilisi, Georgia, ha
duellato con decine di uomini: secondo la causa, 59, di cui 28
in incontri simultanei, come pure 10 gran maestri prima del
1968, anno in cui la serie tv è ambientata.
Netflix ha affermato che “nessuno spettatore ragionevole ha
preso la battuta come una dichiarazione di fatto” in quanto si
trattava di “un’opera interamente di fantasia”. Inoltre, ha
insistito la piattaforma di streaming, per comprendere “la
presunta diffamazione” i milioni di spettatori della serie
avrebbero dovuto avere una conoscenza della storia degli scacchi
sovietica degli anni 60″. Quindi ha chiesto l’archiviazione del
caso sulla base del Primo Emendamento, quella sulla libertà di
parola e stampa. Tuttavia un giudice della California ha
affermato che “non c’è nessun motivo per impedire a persone
reali rappresentate in un’opera di fantasia di presentare
denuncia per diffamazione se lo ritengano opportuno”. Al
contrario, il fatto che la serie fosse un’opera di fantasia non
solleva Netflix dalla responsabilità “se tutti gli elementi di
diffamazione sono presenti”. (ANSA).
Fonte Ansa.it