(ANSA) – ROMA, 13 APR – A febbraio l’Istat rileva, per il
secondo mese consecutivo, una flessione congiunturale
dell’indice destagionalizzato della produzione industriale. La
riduzione è dello 0,2% rispetto a gennaio e “l’intonazione
negativa” è diffusa a quasi tutti i principali comparti, con
l’esclusione dell’energia (+0,2%).
Corretto per gli effetti di calendario, l’indice complessivo
diminuisce in termini tendenziali del 2,3% rispetto a febbraio
2022. Le flessioni tendenziali più ampie si registrano
nell’industria del legno, della carta e della stampa (-15,9%),
nella fabbricazione di prodotti chimici (-9,1%) e nella
fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,9%).
“Una marcata crescita tendenziale”, secondo i dati Istat,
contraddistingue invece la produzione di prodotti farmaceutici
di base e preparati farmaceutici (+19,6%), seguono la
fabbricazione di macchinari e attrezzature (+3,8%) e la
fabbricazione di mezzi di trasporto (+3,3%). In particolare la
produzione di autoveicoli vede un aumento del 5%.
Guardando ai raggruppamenti principali di industrie, l’indice
destagionalizzato mensile cresce rispetto a gennaio 2023 solo
per l’energia, diminuiscono invece i beni strumentali (-0,9%), i
beni di consumo (-0,7%) e i beni intermedi (-0,3%). In termini
tendenziali, registrano incrementi tendenziali solo i beni
strumentali (+3,2% da febbraio 2022); diminuiscono, invece, i
beni di consumo (-1,4%), i beni intermedi (-6,2%) e l’energia
(-7,4%).
L’Istat che commenta che nonostante l’intonazione negativa
diffusa di febbraio, “resta, tuttavia, positivo l’andamento
congiunturale complessivo nella media degli ultimi tre mesi”
della produzione dell’industria. (ANSA).
Fonte Ansa.it