La maggiore novità che il nuovo digitale terrestre DVB-T2 porta con sé rispetto allo standard televisivo precedente è l’adozione di un nuovo codec di compressione video. Se il DVB-T1 fa leva sulla compressione dello MPEG-4, con il DVB-T2 si passerà al codec Hevc (H265) (acronimo di High Efficiency Video Codec, codec video ad alta efficienza).
Questa transizione assicurerà agli utenti una maggiore qualità delle immagini (supporto fino allo standard 8K con risoluzione 8192×4320 pixel), mentre richiederà una quantità di banda inferiore per la trasmissione delle immagini. Fondamentale per raggiungere l’efficientamento del sistema di trasmissione televisivo e liberare spazio nello spettro radio.
Nuove bande di trasmissione per il 5G
Shutterstock
L’introduzione del nuovo codec HEVC consentirà, dunque, di liberare le frequenze precedentemente occupate dai canali da 49 a 60 UHF che, come previsto da precisi accordi internazionali, dovranno essere dedicate alle comunicazioni mobili. Si tratta della cosiddetta Banda 700, che va a coprire le frequenze dai 694 MHz ai 790 MHz: tutto spazio utile per consentire lo sviluppo del 5G.
Come previsto dai primi protocolli standardizzati, infatti, la quinta generazione di telecomunicazioni mobili sfrutterà queste frequenze per garantire connettività ad alta velocità wireless – la cosiddetta banda ultralarga senza fili.
Come capire se si dovrà cambiare televisore
Shutterstock
In attesa del nuovo switch-off, la più grande preoccupazione degli italiani riguarda, però, la fine che faranno i televisori che hanno in casa. Da più parti, infatti, è stato lanciato l’allarme che il 90% degli apparecchi dovrà essere buttato. Non è un discorso semplice e la risposta al quesito è: dipende dal momento in cui lo switch off tra DVB-T1 e DVB-T2 diventerà effettivo.
I televisori prodotti prima del 2010, anche se dotati di decoder per il digitale terrestre, non saranno in grado di mostrare i canali in alta definizione.
I TV realizzati entro il 2014 hanno il pieno supporto al DVB-T1, inclusi i canali HD trasmessi dalle varie emittenti italiane: per continuare a utilizzarli, insomma, sarà sufficiente acquistare un decoder compatibile DVB-T2.
Dal 2015 i diversi produttori hanno iniziato a mettere sul mercato solo apparecchi compatibili con i nuovi standard del DVB-T2, ma probabilmente senza supporto al formato di compressione video Hevc (H265).
I dispositivi prodotti nel 2016 (e, obbligatoriamente, quelli venduti dal 1° gennaio 2017 in poi) offrono già la piena compatibilità a tutti gli standard e formati video del DVB-T2 e non necessitano, dunque, di alcun supporto esterno (leggasi decoder) per funzionare.
Nuovo Digitale Terrestre: come testare la propria TV
Shutterstock
Per capire se il proprio televisore è pronto per superare lo scoglio dello switch off ci sono dei semplici test da eseguire, che possono aiutare i consumatori a fare luce sulla questione.
Per prima cosa è possibile sintonizzare la TV su uno dei canali che vanno dal 101 in poi, che hanno già adottato il nuovo standard già da diverso tempo. Se il televisore riceve correttamente il segnale, allora non dovrebbero esserci problemi e l’apparecchio dovrebbe essere in grado di funzionare correttamente, almeno fino al prossimo switch off per il codec Hevc (H265).
Potrebbe essere necessario risintonizzare il decoder o la TV, ma oltre a questo cambierà poco o niente per l’utenza.
Si ricorda, inoltre, che i canali test 100 e 200 sono già attivi e funzionanti per testare lo switch-off del 2023 che porterà i segnali verso lo standard DVB-T2 con codifica Hevc (H265).
Al momento, queste frequenze di prova servono solo per guardare al futuro e, per i prossimi mesi, non decideranno ancora il destino della TV di casa. Tuttavia per chi possiede un dispositivo prodotto prima del 2018, potrebbero rappresentare un campanello d’allarme. Se sintonizzandosi su uno di questi due canali appare la scritta Test HeVC Main 10, non c’è da preoccuparsi perché il televisore è pronto per affrontare il grande cambiamento.
Se così non fosse, per prima cosa si deve provare a risintonizzare la TV, ma più probabilmente ci sarà bisogno di acquistare un nuovo decoder o un nuovo televisore
In caso di dubbi o domande, il Mise (Ministero delle Imprese e del Made in Italy) ha attivato un call center che è possibile contattare al numero 06 87 800 262, dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 18:00.
Qui i cittadini potranno ricevere tutte le informazioni necessarie per prepararsi adeguatamente allo switch off e scoprire se dovranno cambiare o meno il proprio apparecchio.
Il servizio èdisponibile anche tramite l’apposito canale Whatsapp al numero 340 1206348 oppure compilando l’apposito form sul sito ufficiale https://nuovatvdigitale.mise.gov.it/ nella sezione Cerchi Aiuto?
Incentivi statali: acquistare un TV o un Decoder conviene
Shutterstock
Nella Legge di Bilancio 2023, sembra essere entrato di diritto il Bonus TV – Decoder, che prevede il rifinanziamento da parte del Governo degli incentivi per l’acquisto di nuovi dispositivi.
Il condizionale è ancora d’obbligo, ma sembra che gli incentivi previsti per il 2023 vedranno l’abolizione del requisito del reddito minimo e faranno crescere l’importo erogato per l’acquisto da 30 a 50 euro.
Dovrebbe essere confermato anche il Bonus Rottamazione TV, che riguarderà un’agevolazione del 20% (fino a un massimo di 100 euro) per l’acquisto di un nuovo televisore, rottamandone uno obsoleto.
Si ricorda, infine, che questi bonus sono utilizzabili una sola volta per ogni famiglia con la possibilità di cumularli tra loro.
Costruisci il tuo futuro con la connessione Fastweb
Fonte Fastweb.it