(ANSA) – WASHINGTON, 14 NOV – Abdullah Ahmed Abdullah, il numero
due di Al Qaida, accusato di essere il cervello degli attentati
del 1998 alle ambasciate americane in Kenia e Tanzania (224
morti e centinaia di feriti), è stato ucciso in Iran tre mesi fa
da due agenti israeliani per conto degli Usa. Lo scrive il New
York Times con la conferma di fonti di intelligence. Il leader
dell’organizzazione, nome di battaglia Abu Muhammad al-Masri, è
stato eliminato nelle strade di Teheran da due persone su una
moto il 7 agosto, giorno dell’anniversario dell’attacco alle
ambasciate Usa. Finora erano circolate voci sulla sua morte ma
Al Qaida non l’aveva mai annunciata e nessuno l’aveva
confermata. Al-Masri è stato ucciso insieme con sua moglie
Miriam, vedova di Hamza bin laden, uno dei figli di Osama bin
Laden, il fondatore di Al-Qaida. Non è chiaro, precisa il Nyt,
quale ruolo abbiano giocato gli Usa, che hanno tracciato i
movimenti di Al-Masri e di altri dirigenti di Al-Qaida in Iran
per anni.
Fonte Ansa.it