(ANSA) – CANNES, 12 LUG – Si intitola “JFK Revisited: Through
The Looking Glass” il nuovo lavoro da documentarista che Oliver
Stone porta a Cannes nel trentesimo anniversario del suo film
più noto e controverso, “JFK”, candidato a otto Oscar nel 1991 e
poi vincitore di due statuette. Presentato fuori concorso con le
voci narranti di Whoopy Goldberg e Donald Sutherland, e in
abbinata al Director’s Cut del film nel programma “Cinéma à la
plage”, il viaggio nella cosiddetta “Cospirazione Kennedy” si fa
forte delle verità che cominciano a emergere dai documenti
desecretati dal Congresso americano.
“Quando fai un film di finzione – dice Stone – puoi sforzarti
di restare il più possibile aderente alla verità dei fatti e
delle testimonianze, ma sei sempre attaccabile per quella parte
di invenzione artistica che il racconto richiede. Un
documentario invece parte dai fatti e dai documenti, fa parlare
testimoni e protagonisti ed è quindi molto più credibile”.
Grazie alla stretta collaborazione con lo scrittore e
attivista James DiEugenio (che firma la sceneggiatura con Stone)
il film riapre per l’ennesima volta un dossier in cui le domande
senza risposta superano di gran lunga i fatti accertati. La tesi
ribadita (e in parte documentata) in “JFK Revisited: Through The
Looking Glass”, parte dall’indagine testardamente compiuta dal
procuratore Jim Garrison, il primo a entrare in possesso del
famoso “filmato Zapruder”, il primo a non credere alle verità ufficiali della Commissione Warren al Congresso, il primo a
svelare le dubbie collusioni di Oswald con gli ambienti
anticastristi, la mafia e i servizi segreti prima dell’omicidio
e a segnalare le innumerevoli omissioni nelle azioni ufficiali
seguite all’attentato. (ANSA).
Fonte Ansa.it