(ANSA) – ISTANBUL, 06 FEB – Sono oltre 700 le persone che
hanno perso la vita per il terremoto di magnitudo 7.8 che ha
colpito nella notte il sud est della Turchia e il nord della
Siria.
La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi
Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del
Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie
internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi.
Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora
italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep,
città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri
dal confine siriano. Centinaia gli edifici distrutti dal sisma:
oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa
dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente
al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di
Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo.
Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime
persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco
Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla
situazione. Il Dipartimento della Protezione Civile aveva
inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a
causa del sisma in Turchia ma l’allerta è stata successivamente
revocata.
Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità ad inviare “qualsiasi tipo di assistenza” ad Ankara mentre dall’Azerbaigian
è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei
soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province
centrali della Turchia e anche in Israele. (ANSA).
Fonte Ansa.it