(ANSA) – ROMA, 22 APR – “Serena dopo il violento colpo contro
la porta dell’alloggio della caserma di Arce cadde priva di
sensi a causa di alcune fratture craniche ma poteva essere
soccorsa. Fu lasciata, invece, in queste condizioni per 4/6 ore
prima di essere uccisa dal nastro adesivo che gli è stato
applicato sulla bocca e sul naso provocandone il soffocamento”.
E’ quanto riferito davanti alla Corte d’Assise dal medico legale
Luisa Regimenti che ha illustrato la consulenza disposta dalla
famiglia della giovane morta il primo giugno del 2001 nella
cittadina in provincia di Frosinone.
Per questa vicenda sono imputate cinque persone: il
maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, ex comandante della
stazione di Arce, la moglie Anna Maria, il figlio Marco, il
maresciallo Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano. I
Mottola e Quatrale sono accusati di concorso in omicidio e
Suprano di favoreggiamento.
Secondo la consulente di parte civile la morte della
Mollicone avvenne “tra le ore 15 e le 19” del primo giugno di 21
anni fa. Nel corso del suo intervento in aula Regimenti, a chi
delle difese le faceva notare che i segni trovati sullo stipite
della porta sono a 150 cm da terra e quindi ad una altezza
superiore a quella della vittima, ha risposto che quel giorno “Serena indossava delle scarpe con un tacco di 3 cm e una
soletta interna: complessivamente cinque centimetri in più di
altezza”. (ANSA).
Fonte Ansa.it