(ANSA) – ROMA, 27 GEN – Le autorità iraniane hanno
giustiziato finora 55 persone nei primi 26 giorni del 2023. Lo
ha denunciato l’Ong norvegese Iran Human Rights (Ihr)
aggiungendo che il crescente uso della pena di morte ha lo scopo
di diffondere il terrore” nel Paese scosso dalle proteste.
Quattro persone sono state messe a morte per accuse legate
alle proteste, mentre la maggior parte delle persone impiccate
sono state giustiziate per reati legati alla droga, secondo la
stessa fonte. L’Ong non ha specificato il motivo per cui sono
stati giustiziati gli altri 14 detenuti condannati a morte.
Almeno 107 persone sono a rischio di essere giustiziate a
seguito delle proteste, essendo state condannate a morte o
accusate di reati che comportano la pena di morte, ha aggiunto
Ihr. “Ogni esecuzione da parte della Repubblica islamica è
politica”, perché lo scopo principale “è diffondere paura e
terrore nella società”, ha sottolineato. “Per fermare la
macchina omicida dello Stato, nessuna esecuzione dovrebbe essere
tollerata, politica o meno”, ha aggiunto il direttore di Ihr, Mahmood Amiry-Moghaddam. (ANSA).
Fonte Ansa.it