Nel corso del 2023 la Colombia ha
registrato 98 massacri, in aumento del 6,5% rispetto all’anno
precedente. E’ quanto emerge dal rapporto dell’Alto commissario
delle Nazioni unite per i diritti umani (Ohchr) presentato a
Bogotà.
“È preoccupante che nonostante la diminuzione di alcuni
indicatori di violenza, l’espansione territoriale e le violente
strategie di controllo sociale dei gruppi armati non statali e
delle organizzazioni criminali continuino ad avere gravi
conseguenze per i diritti umani”, ha affermato la rappresentante
dell’Ohchr per la Colombia, Juliette De Rivero. Lo studio mostra
che lo scorso anno i massacri – ovvero l’uccisione di tre o più
persone nello stesso attacco – hanno provocato 320 morti, di cui
32 bambini e 18 appartenenti a minoranze etniche. L’Onu ha
mostrato preoccupazione rispetto all’espansione territoriale dei
casi di violenza legata alle organizzazioni armate, registrate
nel 2023 in 206 dei 1.100 municipi del Paese. Nel 2022 i
massacri erano stati registrati in 180 comuni e nel 2021 in 156.
“Il consolidamento del potere dei gruppi in alcuni territori
rappresenta un rischio per la governabilità della Colombia e per
la tutela dei diritti umani della popolazione”, ha affermato De
Rivero. Il rapporto denuncia anche il “controllo” che le
organizzazioni esercitano sulle popolazioni, dove “uccidono,
estorcono, minacciano, limitano i movimenti, reclutano minori,
rapiscono e stuprano”. Secondo De Rivero, nel 2023 sono stati
registrati 105 omicidi di difensori dei diritti umani.
Nonostante il calo del 9,5% sull’anno resta “il numero più alto
al mondo”.
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Fonte Ansa.it