(ANSA) – PALERMO, 12 MAG – “La mia stagione di sindaco è
finita. Ma non è finita né la mia stagione né quella dei
sindaci”. Leoluca Orlando conclude il suo lungo mandato,
cominciato nel 1985 con le prime giunte “anomale” che hanno dato
vita alla “primavera” di Palermo, ma annuncia che ci sarà un
futuro. “Ne parlerò – dice in una conferenza a Casa Professa –
quando non sarò più sindaco”. E intanto sostiene che oggi si può
essere orgogliosi di presentarsi come palermitani.
Il bilancio che Orlando presenta è nei numeri delle tabelle
che segnalano una tendenza positiva delle attività culturali,
dei servizi alla persona, della progettazione di un sistema
tranviario, dell’innovazione digitale, del forte aumento delle
presenze turistiche.
Ma c’è anche altro nel resoconto del sindaco: “Palermo è la
città culturalmente più cambiata in Europa. Per descrivere gli
effetti economici di questo cambiamento e allo stesso tempo per
indicare le opere già finanziate e progettate, e pronte per
essere realizzate, formulo l’auspicio e l’augurio che il nuovo
sindaco sappia prestare coerenza a quella visione. È una visione
che ha fatto del diritto e dei diritti la discriminante non
soltanto con l’applicazione della legge ma con l’attuazione dei
diritti di tutti: dai condannati a morte agli Lgbt, ai migranti.
Oggi Palermo, grazie a questi cambiamenti, è diventata una città
turistica. È chiaro a tutti cosa significhi tutto questo per
l’economia. Il mio augurio da palermitano è che quella visione a
cui tanti abbiamo creduto non venga tradita dalle future
amministrazioni”.
Il congedo di Orlando si riflette nel titolo dell’incontro: “Missione compiuta, da completare”. C’è quindi tanto da fare ma
intanto il sindaco uscente può dire: “Il più importante
obiettivo raggiunto è quello di potere di dire nel mondo che
essere palermitani non è motivo di vergogna. Scusate se è poco”.
(ANSA).
Fonte Ansa.it