di Francesco Tedeco) (ANSA) – ROMA, 03 MAR – “La nuova sfida che mi attende è di
portare le best practice pompeiane in tutti i musei e i siti
archeologici italiani, con progetti di manutenzione programmata
che deve essere esteso a tutti i siti”. Lo afferma Massimo
Osanna, ex direttore del parco archeologico di Pompei e oggi a
capo della direzione musei del ministero della Cultura. Osanna
ha aperto oggi l’anno accademico della Scuola di
Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio
dell’Università Federico II di Napoli con una lectio magistralis
sui restauri a Pompei che lui ha seguito in prima persona nei
sette anni alla guida del sito archeologico. “E’ necessario
avviare le operazioni di manutenzione in tutti i parchi
archeologici e i musei – ha spiegato poi a margine –
un’operazione su cui spero di intercettare anche i fondi del
Recovery Plan con cui cominciare un processo virtuoso di
manutenzione, che ora si fa in pochi luoghi. Molti siti dei beni
culturali versano in condizioni critiche, parlo anche dei musei,
il ciclo di manutenzione è attivo solo nei grandi musei e invece
ovunque serve l’intervento sistematico, la digitalizzazione dei
dati”. Osanna parla anche delle prospettive in tema di covid19: “Le decisioni sulle chiusure – spiega – sono politiche che
dipendono dal Cts, bisogna ascoltare gli esperti. Io spero che
presto potremo aprire, come il ministro ha annunciato, anche nel
fine settimana. Si pensava potesse accadere già il 27 marzo, io
speravo molto che accadesse prima di Pasqua. Ora però la
situazione della pandemia non è ottimale, quindi non ci resta
che monitorare la situazione e attendere”. Dall’ex direttore di
Pompei, che a fine marzo passerà il testimone al nuovo direttore
Gabriel Zuchtriegel, e da professore di archeologia in
aspettativa, il dg manda infine un messaggio agli studenti che
si preparano a lavorare sui beni culturali: “E’ un mestiere
bellissimo – dice – che va fatto in squadre
interdispliciplinari; per questo è importante questa giornata in
una scuola che forma architetti, che ti prepara a operare sul
campo in team con restauratori, informatici. Perché solo con
squadre complesse si vincono sfide complesse come quelle della
manutenzione di Pompei”. (ANSA).
Fonte Ansa.it