Pakistan: l’ex premier Khan condannato a 3 anni per corruzione

Il tribunale di Islamabad ha
dichiarato l’ex primo ministro Imran Khan colpevole di “pratiche
corrotte” e condannato a tre anni prima che le forze dell’ordine
lo arrestassero nella sua residenza di Lahore e lo conducessero
nel carcere di Kot Lakhpat. Lo ha confermato Shah Mehmood
Qureshi, ex ministro degli Esteri e leader del Pakistan
Tehreek-e-Insaf (Pti), il partito di Khan.
    Il caso, per il quale il partito di Khan aveva chiesto la
sospensione del procedimento giudiziario ritenendolo pretestuoso
e mosso da motivi politici, è noto in Pakistan come ‘Toshakhana’
(deposito di doni). Secondo il giudice avrebbe “deliberatamente
presentato dettagli falsi (sui doni) all’organismo di controllo
ed è stato per questo ritenuto colpevole di pratiche di
corruzione”. Oltre a tre anni di reclusione, il tribunale gli ha
comminato una multa di 100.000 rupie pachistane (circa 320 euro)
per mancate comunicazioni relative al deposito dei doni dalla
Commissione elettorale del Pakistan (Ecp).
    E’ stata proprio questa commissione a presentare una denuncia
penale a carico dell’ex premier, sostenendo che Khan avrebbe “deliberatamente nascosto” informazioni sui doni. Nell’ottobre
2022, l’Ecp ha stabilito che Imran Khan aveva effettivamente
fornito “dichiarazioni false e dichiarazioni errate” e ha presentato una copia della denuncia a un tribunale di primo
grado di Islamabad, chiedendo un’azione legale accusandolo di
aver fornito informazioni fuorvianti ai funzionari in merito a
doni ricevuti da dignitari stranieri quando era primo ministro.
   
   

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Fonte Ansa.it

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