(ANSA) – PARIGI, 26 NOV – Parigi batte cassa con i colossi
del web tipo Amazon e Facebook. Malgrado la minaccia di
ritorsioni da 1,3 miliardi di dollari sui prodotti francesi – in
particolare borse e cosmetici – brandita dagli Stati Uniti,
l’attuale amministrazione di Emmanuel Macron non si lascia
intimorire. Anzi, va dritta per la sua strada, confermando che
la tassa sui colossi del web verrà prelevata, come previsto, nel
2020, con tanto di avvisi fiscali già inviati ai destinatari.
Anche se l’obiettivo finale resta quello di una digital tax
europea entro il 2021.
“Le aziende sottoposte a questa tassa hanno ricevuto un
avviso di imposizione per il versamento degli acconti 2020” e “pagheranno il saldo nel 2021”, riferiscono fonti del ministero
francese dell’Economia, confermando informazioni pubblicate dal
Financial Times. Secondo il quotidiano britannico, tra queste
aziende ci sono anche Facebook e Amazon.
Così facendo, Parigi si espone al rischio di sanzioni
americane, in piena transizione tra l’amministrazione di Donald
Trump e quella di Joe Biden. Trump aveva già imposto dazi al 25%
sui vini francesi nel quadro del conflitto sugli aiuti di Stato
versati ad Airbus e Boeing.
La web tax del 3% sul fatturato dei gruppi che superano i 750
milioni di euro venne adottata a Parigi nel luglio 2019, facendo
della Francia di Emmanuel Macron un Paese pioniere
nell’imposizione dei cosiddetti “Gafa” (Google, Amazon, Facebook
e Apple) e altri ‘campioni’ dell’ottimizzazione fiscale. Le
fonti del ministero ribadiscono tuttavia che Parigi non ha
alcuna intenzione di agire da sola “nel suo angolino”. Diversi
Paesi europei, tra cui l’Italia, hanno adottato o sono sul punto
di adottare disposizioni simili. (ANSA).
Fonte Ansa.it