“Con gli strumenti dei quali la
comunità internazionale si è dotata, cercare soprattutto di
porre le basi per una soluzione definitiva di quel problema,
perché finché non si risolve il problema, della convivenza fra
palestinesi e israeliani, finché non si trova una formula che
permetta di vivere in pace, queste cose rischieranno sempre di
ripetersi. E ripetersi con sempre maggiore ferocia, come abbiamo
visto in questi giorni”. Lo ha detto il cardinale Pietro
Parolin, segretario di Stato vaticano, a margine del convegno
all’Università Gregoriana sui documenti del Pontificato di Pio
XII e i rapporti tra cristiani ed ebrei, rispondendo ai
giornalisti su come si può rimediare alla situazione della nuova
guerra tra Israele e Hamas.
“Certamente dovrà esserci l’impegno di tutti per cercare di
limitare prima di tutto questo conflitto che è scoppiato in
maniera del tutto sorprendente – ha osservato Parolin -.E poi
mettere in atto tutti gli strumenti della diplomazia, una volta
superato questo primo momento in cui è molto difficile ragionare
sulle cose, tutti presi dall’emotività di quanto sta
succedendo”.
Secondo il cardinale segretario di Stato, prima di tutto
occorrerebbe fermare l’attuale escalation, “però vedo che sarà
molto difficile fermare tutto questo. Da quanto ho capito è
stata dichiarata proprio una guerra, una guerra vera e propria”.
“Però – ha aggiunto il card. Parolin – bisogna cercare di
trovare condizioni che permettano di vivere nella giustizia. Io
credo che già Pio XII diceva che la pace è frutto della
giustizia. E quindi trovare il modo di risolvere questo
annosissimo problema, questo tragico problema delle relazioni
tra palestinesi e israeliani, su basi di giustizia. Solo questo
potrà assicurare una pace stabile e una convivenza pacifica e
fruttuosa tra i due popoli”.
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