(ANSA) – ROMA, 17 LUG – Prima la paura, poi la rabbia e
l’orgoglio patriottico: così sono mutate le emozioni durante la
pandemia di Covid-19. A scoprirlo è uno studio realizzato dalla
Nanyang Technological University di Singapore grazie a
un’analisi di oltre 20 milioni di tweet relativi al coronavirus.
All’inizio è stata la paura e la rabbia a farla da padrone. Tra
i tweet uno dei temi più comuni è stato quello della xenofobia
che ha raggiunto il suo picco il 12 marzo, il giorno dopo che
l’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato
ufficialmente la pandemia di Covid-19.
La rabbia ha poi lasciato spazio ai temi dell’isolamento e
dalle misure di distanziamento sociale. Ad accompagnare questo
passaggio successivo è l’emergere di tweet che mostrano gioia,
che secondo i ricercatori hanno suggerito un senso di orgoglio,
gratitudine, speranza e felicità. In questa fase è stato notato
un raddoppio dei tweet che esprimevano tristezza, anche se sono
stati proporzionalmente minori rispetto alle altre emozioni. Il
team ha poi scoperto che parole come “primo caso” e “focolaio”
erano tra quelle più utilizzate nei tweet di fine gennaio. Con
l’escalation della pandemia, invece, sono emersi timori per la
carenza di test diagnostici e di forniture mediche, come
suggerito da tweet dove si parlava di “carenza di test”.
La rabbia si è poi evoluta nella fatica dell’isolamento,
indicato da parole come “rimanere a casa” e diverse parolacce.
In una fase successiva è stato notato un aumento della tristezza
per la perdita di amici e familiari. Queste emozioni negative,
però, sono state accompagnate da quelle positive, principalmente
legate alla gioia legata all’orgoglio nazionale, alla
gratitudine e allo spirito di comunità, legato a parole come “grazie”, “buona notizia” e “sentirsi bene”. Lo studio è stato
pubblicato sulla rivista scientifica Jmir Public Health &
Surveillance. (ANSA).
Fonte Ansa.it