(di Alessandra Baldini) Il quadro più caro nella storia
del mondo finirà al centro di un nuovo museo in Arabia Saudita:
è quanto rivela un nuovo documentario in due parti della Bbc sul
principe ereditario saudita Mohammad bin Salman che nel 2017
avrebbe acquistato da Christie’s a New York il Salvator Mundi
attribuito a Leonardo per 450 milioni di dollari, un record
nella storia delle aste. In attesa della nascita del “Louvre delle sabbie”, l’immagine
frontale di Cristo con in una mano un globo di cristallo e
l’altra alzata in atto benedicente è sotto chiave in un caveau
di Ginevra, non sullo yacht del suo acquirente che lo aveva
comprato attraverso un prestanome. “E’ in magazzino da allora”,
ha detto all’emittente britannica un confidente del reale di
Riad. Continua dunque il giallo con l’aggiunta di un nuovo
tassello: “Salman vuole costruire un enorme museo a Riad e fare
del Salvator Mundi l’oggetto-ancora dell’esposizione”, ha detto
alla Bbc Bernard Haykel, professore di studi mediorientali a
Princeton, che lo avrebbe appreso direttamente dalla bocca del
principe, il cui obiettivo sarebbe a sua volta di replicare
l’esempio del Louvre dove il 90% dei visitatori passa con il
solo scopo di vedere un’altra opera di Leonardo, la Monna Lisa. Secondo Haykel, con l’acquisto del quadro Salman avrebbe
inteso sfidare di petto la leadership islamica conservatrice del
suo Paese: “Non lo avrebbe comprato soltanto per far da magnete
per i turisti, ma anche per proclamare la proprietà su uno dei
più importanti dipinti del mondo che raffigura Gesù”. Secondo la
Bbc, l’acquisto “ci dice molto di quel che pensa, della sua
volonta’ di assumersi rischi e di prendere le distanze dalla
societa’ religiosa su cui governa. E soprattutto della sua
determinazione di competere con l’occidente attraverso
dimostrazioni di potenza”.
Per coronare l’obiettivo di dotare l’Arabia Saudita di un “Louvre del deserto”, Salman avrebbe messo quindi a contratto a
Riad importanti esperti d’arte occidentali: tra questi la
britannica Iwona Blazwick, ex direttrice della Whitechapel
Gallery di London, e, più di recente, l’ex direttore del British
Museum Hartwig Fischer, dimissionario dopo lo scandalo scoppiato
la scorsa estate per le migliaia di oggetti rubati sotto la sua
sorveglianza da un ex curatore.
In luglio la Commissione Saudita per i Musei ha annunciato la
nomina del 61enne storico dell’arte tedesco a direttore
fondatore di un nuovo museo delle culture del mondo che dovrebbe
aprire a Riad nel 2026.
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Fonte Ansa.it