(ANSA) – MILANO, 08 MAG – Ci sono sei richieste di rinvio a
giudizio e due patteggiamenti nell’inchiesta della Procura di
Milano sulla gestione dell’eredità della vedova
dell’imprenditore della moda Maurizio Gucci. Gli imputati sono
accusati di aver approfittato, in vari modi, dello stato di
infermità di Patrizia Reggiani (condannata a 26 anni per aver
fatto uccidere il marito), e ancor prima anche di sua madre
Silvana Barbieri.
All’origine, c’é la circonvenzione di incapace ipotizzata a
carico dell’avvocato Maurizio Enrico Carlo Giani, che nel 2018
avrebbe “approfittato delle fragilità fisiche e psichiche” della
Barbieri, 90enne, per indurla a nominarlo esecutore di un
testamento che fissava un lascito di quattro milioni, e che
incaricava Giani di costituire una Fondazione erede delle quote
della ‘Fernando e Silvana Reggiani srl’ (90 appartamenti e i
proventi dei relativi affitti) mentre il resto dei cespiti
improduttivi o gravati da debiti erano stati scissi e dirottati
nelle ‘Mauzia srl’ e ‘Soire srl’.
La ex compagna di cella della Reggiani, Loredana Canò,
l’avrebbe convinta che era necessario “fare la guerra alle
figlie” Allegra e Alessandra per poter gestire il vitalizio
ottenuto da Gucci. La donna si sarebbe installata a casa della
vedova di fatto gestendo i suoi rapporti con l’esterno. Sempre
la Canò avrebbe indotto la Reggiani a far subentrare come suo
amministratore di sostegno l’avvocato Daniele Pizzi, che avrebbe
poi autorizzato operazioni “non nell’interesse di Reggiani bensì
proprio e dei sodali”. Accusa respinta da Pizzi (pur avendo
scelto di aderire al patteggiamento proposto dai pm a due anni
con pena sospesa).
Il consulente finanziario Marco Chiesa sarebbe stato
suggerito da Canò e Pizzi alla Reggiani per la gestione delle
società: fu stipulata anche una polizza vita da 6,6 milioni con
beneficiari per un terzo Canò, per un terzo la compagna del
padre di Chiesa (Maria Angela Stimoli, che ha scelto di
patteggiare 10 mesi), e per un terzo il compagno di università e
testimone di nozze di Pizzi, Marco Riva.
Canò si vede infine imputare un furto di gioielli nel 2017 a
casa Reggiani. Tra le accuse di peculato 15.000 euro in contanti
provenienti dal canale tv Discovery+ per una intervista a
Reggiani. (ANSA).
Fonte Ansa.it