Perché Amazon sviluppa videogiochi?

Il primo ottobre 2021 Jeff Bezos, fondatore ed ex CEO di Amazon, ha pubblicato un tweet che a molti è sfuggito, ma è incredibilmente significativo: “Dopo molti fallimenti e battute d’arresto nei videogiochi, abbiamo un successo. Sono orgoglioso della squadra per la costanza. Consideriamo le battute d’arresto come utili ostacoli che guidano l’apprendimento. Qualunque siano i tuoi obiettivi, non arrenderti, non importa quanto sia difficile. @playnewworld“.

Il riferimento è a New World, l’ultimo sforzo di Amazon nel settore del gaming, un settore in cui, fino ad ora, il gigante ha perso un sacco di soldi.

Amazon ha registrato più fallimenti che successi nel gaming. Così tanti fallimenti che in molti si sono chiesti: perché Amazon investe nei giochi?

La domanda non è affatto banale, perché il paragone con i film e le serie TV non regge: mentre su questi contenuti Amazon detiene l’esclusiva di pubblicazione sulla sua piattaforma di streaming, Amazon Prime Video, per i videogiochi non funziona così.

New World, ad esempio, non è un titolo esclusivo per Luna, la piattaforma di cloud gaming di Amazon, ma è disponibile per qualunque PC Windows e si può comprare anche su Steam. Ma, allora, perché Amazon vuole entrare nel mondo del gaming?

Amazon non può ignorare i giochi

Una prima risposta a questa domanda l’ha data la stessa Relentless Studios (ex Amazon Game Studios Seattle), per bocca del suo vicepresidente Christoph Hartmann che, in una intervista a The Verge, ha dichiarato: “È quasi impossibile immaginare un mondo in cui hai un piede nell’intrattenimento senza considerare i giochi“.

Lo stesso Hartmann, che ha un passato ventennale in Take Two Interactive Software (che ha sviluppato, direttamente o tramite le sue controllate, titoli del calibro di Civilization, Duke Nukem, Grand Theft Auto, Mafia, Max Payne, NBA 2K, Red Dead e molti, molti altri), sa benissimo che sviluppare videogiochi di successo è una impresa ardua persino per Amazon: “Il fatto che tu sia un grande velocista non fa di te un grande alpinista“.

Amazon, però, deve farlo per restare (anzi, per entrare veramente) dentro  il mondo dei videogiochi, che costituisce una fetta importante del più grande mercato dell’intrattenimento. Videogiochi e serie TV, ad esempio, sono sempre più intrecciati: basti pensare al fatto che, solo su Netflix, sono già arrivate o stanno per arrivare le serie su Resident Evil, Assassin’s Creed, Tomb Raider, The Witcher, Cyberpunk, The Cuphead Show, Arcane, Splinter Cell, Angry Birds, Sonic, Castlevania

Amazon, inoltre, nel 2014 ha comprato per 970 milioni di dollari Twitch, la piattaforma di streaming regno indiscusso dei gamer. Ma non solo: detenere i diritti di un videogioco di successo, e fare in modo che tale successo cresca a dismisura sviluppandolo per più piattaforme, può diventare estremamente redditizio in termini di merchandising. E Amazon sa già dove vendere magliette, cappellini, pupazzetti e gadget di ogni tipo legati ad un videogioco.

Per tutti questi motivi, le ambizioni di Hartmann sono chiare ma anche esplicite: “Il mio obiettivo personale è creare 2-3 giochi AAA con servizio live, che catturino milioni di giocatori e rimangano sul mercato per più di 10 anni“.

Relentless Studios, una partenza difficile

Il lancio di New World, un gioco di ruolo MMORPG (Massively Multiplayer Online Role-Playing Game, in italiano gioco di ruolo multigiocatore online di massa), è stato un successo: oltre 700 mila giocatori connessi a giocare nel giorno del lancio, il 28 settembre 2021. Ma non era affatto un successo scontato e atteso da tutti, anzi. Il lancio ufficiale di New World, infatti, è stato rinviato più volte perché il gioco non era pronto, ma non è stato l’unico parto difficile per Amazon.

La storia ha ormai già qualche anno alle spalle: nel 2015 Amazon compra per 50 milioni di dollari dallo sviluppatore tedesco di videogiochi Crytek il motore grafico CryEngine e lo sviluppa ulteriormente creando Amazon Lumberyard, con l’intenzione di farne la spina dorsale di diversi nuovi titoli di alto livello. Ma la cosa non funziona bene come previsto.

Ad oggi Amazon Game Studio/Relentless Studios ha prodotto solo quattro titoli, tutti con una difficilissima storia di sviluppo. Nel 2018 esce Dragon’s Lair, ma solo come estensione di Twitch. Nel 2019 arriva il gioco ispirato alla serie TV The Grand Tour, ma è un fiasco tecnico e commerciale. Nel 2020 esce Crucible, ma va così male che dopo appena 40 giorni dal lancio viene ritirato e torna in beta, per poi essere del tutto cancellato. Adesso arriva New World, di nuovo basato su Amazon Lumberyard e al momento disponibile solo per PC Windows. Lo stesso Hartmann non è ancora pronto a dare per scontato che New World esca anche per Amazon Luna.

Amazon, quindi, ha tutte le intenzioni per diventare un colosso del gaming e, di sicuro, ha anche le risorse necessarie per questo progetto. Ma tra il dire e il fare, specialmente nel mondo del gaming, c’è di mezzo un enorme mare.

Fonte Fastweb.it

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